Si terrà venerdì 24 Aprile, alle ore 15:30, in via delle Campore n°32 presso la Casa Circondariale (Sala Conferenze), la presentazione del libro “Rincorrendo la Giustizia” di Bruno Ferraro, publicato dalla Fondazione Bruno Buozzi.
L’autore del libro, nonché Presidente Aggiunto Onorario della Corte Suprema di Cassazione, nell’arco di 44 anni di carriera, ha svolto tutte le funzioni giudicanti, civili e penali. E proprio da questa vasta esperienza personale e lavorativa nascono le 320 pagine del libro, nelle quali il tema della giustizia è centrale e viene trattato in tutti i suoi aspetti, poiché riguarda trasversalmente tutti gli aspetti della vita sociale.
Il libro può essere diviso in 4 parti, andando a costituire un intreccio di numerose vicende giudiziare del nostro Paese affrontate da diversi punti di vista, per esempio dal piano giudiziario a quello scientifico e politico. ”Rincorrendo la Giustizia” è un vero e proprio excursus storico che ripercorre le tappe salienti di questi ultimi 50 anni ed esprime quelli che sono meriti e difetti dell’azione giudiziaria, provando a darne sia l’interpretazione che a proporne le soluzioni.
In estrema sintesi i seguenti sono i punti salienti che caratterizzano l’opera:
1. Inadeguatezza dei tempi di risposta all’istanza del cittadino o dell’impresa, degli strumenti e delle procedure, della rete di relazioni e del supporto tecnico/professionale.
2. Incomprensibilità delle procedure e dei risultati. La Giustizia per funzionare meglio deve crescere in umanità. I P.M. dovrebbero cercare la verità, non la colpevolezza, con lealtà e scrupolo.
“Una considerazione finale la rinvengo nella rigidità con la quale si persegue l’applicazione della norma in termini di letteralità della sua formulazione e di procedure. – scrive il Dott. Francesco Dell’Aira relatore e promotore della presentazione – Questo le toglie l’umanità e l’attualità del contesto che si evolve e che non trova più sintonia con le risposte. Nuovi strumenti deflattivi (come la mediazione civile e commerciale) trovano ostacoli al cambiamento proprio per l’arroccamento a una cultura della giustizia che appare vivere in una dimensione altra rispetto alla attualità della vita e dei rapporti sociali”.