RIFORMA COMUNITA' MONTANA: CASA ROSSA DEFINISCE IL DIBATTITO ATTUALE" GROTTESCO" - Tuttoggi.info

RIFORMA COMUNITA' MONTANA: CASA ROSSA DEFINISCE IL DIBATTITO ATTUALE” GROTTESCO”

Redazione

RIFORMA COMUNITA' MONTANA: CASA ROSSA DEFINISCE IL DIBATTITO ATTUALE” GROTTESCO”

Ven, 23/01/2009 - 14:15

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” Anche la Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano è morta nel silenzio generale, così come è avvenuto pochi mesi fa per la Minerva. La scelta di cancellare l'Ente Montano di cui faceva parte il Comune di Spoleto non è il frutto di una Riforma, è il risultato di scelte politiche di natura economicista e di un falso moralismo a spese degli altri, fattori come si capisce assolutamente indipendenti da qualsiasi progetto di natura riformista. Parlarne oggi che la Comunità Montana è stata cancellata è solo un atto inutile di colpevole ritardo. Questo non perché sarebbe potuta andare in modo diverso, ma semplicemente perché se c'era un momento per fare le barricate, questo è stato quando è stata varata la Riforma Endoregionale, che ha inquadrato tutte le scelte successive per quello che riguarda la dislocazione degli Enti Locali e Strumentali di gestione dei Territori. Stabilito pertanto che la responsabilità prima della scomparsa della Comunità Montana dei Monti Martani e del Senato è da individuare nella gestione feudale della giungla dei poteri locali, da parte dei Poteri Politici Regionali che sono profondamente insediati in altri territori e non in quello spoletino, non si può sottacere sul significato delle azioni politiche e sugli errori compiuti dall'Amministrazione Comunale Presieduta dal Sindaco Brunini. Non si può pertanto dimenticare l'immediata sottrazione da parte dell'Amministrazione del Sindaco Brunini alla Comunità Montana, Ente Pubblico, della cura del verde pubblico, dirottando le risorse su soggetti privati che ne sono stati foraggiati, quando invece almeno su questo, altri comuni, che pure non fanno parte da sempre o quasi, degli Enti Montani, come Foligno e Perugia, continuano ancora oggi a dare significative risorse, 800.000 euro Foligno, 5.000.000 di euro Perugia, per la manutenzione del verde pubblico. Ciò significa lavoro e lavoro con più garanzie di quello offerto dalle Ditte appaltanti. Inoltre avrebbe rappresentato il riconoscimento politico dell'Ente quale gestore di funzioni associate comunali. Il comune di Spoleto è stato l'unico Ente ( dei 10 della Comunità Montana) che non ha mai erogato 1 euro quale funzione associata. Oggi poi che questa assegnazione è possibile farla non in convenzione ma in Delega di Funzioni, c'è la possibilità di risparmiare anche l'IVA a tutto vantaggio del Lavoro e dell'Ambiente. Come non è servito esasperare la conflittualità con i piccoli comuni, anche se non immuni da spinte particolari, con atteggiamenti padronali e con il monopolio delle cariche dell'Ente a partire dalla Presidenza. I danni della situazione attuale sono evidenti, basti citare il concreto rischio di vedere realizzati altrove gli acquisti effettuati fino ad oggi dall'Ente sul territorio, che ammontavano all'incirca ad un milione di euro. Detto ciò qualsiasi azione o presa di posizione volta a modificare questa realtà appare più che tardiva e non avrebbe la capacità neanche di rattoppare la situazione. La proposta di chiedere l'adesione all'Ente presieduto attualmente dal Sindaco di Trevi, una volta varato lo statuto del nuovo Ente Montano, può avere solo il significato di un migliore controllo sull'utilizzo delle risorse che sono comunque vincolate, da utilizzare nei territori, ma sembra priva oltreché di forza anche di prospettiva, considerando che Spoleto ha più di 39.000 abitanti e in conseguenza del flusso migratorio si avvia in poco tempo a superare i 40.000. L'unica proposta sensata in questa direzione è quella capace di mandare un segnale politico di aperta contestazione dei ruoli assegnati dai manovratori della riforma endoregionale, in questo senso si propone di chiedere che il Comune di Spoleto faccia parte della Comunità Montana della Valnerina con cui ha anche profonde affinità territoriali e culturali. Infine si chiede la riassegnazione all'Ente Montano Pubblico che avrà in cura il territorio spoletino la gestione del verde pubblico Cittadino in delega di Funzioni ( di questo si deve curare il Sindaco Brunini piuttosto che del recupero del 50% del patrimonio edile della Comunità a quanto si sente dire, sua principale preoccupazione oggi ), come sembra possibile nelle more della nuova legge”.

Aurelio Fabiani Capogruppo Consiliare CASA ROSSA per la Costituente Comunista


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