I primi cittadini di Città di Castello, San Giustino, Monte Santa Maria Tiberina e Citerna insorgono "Se ciò fosse confermato siamo disposti ad adire tutte le sedi competenti a tutela dei nostri studenti"
Non accenna a placarsi la polemica sul ritorno degli studenti umbri nelle scuole della valtiberina toscana.
Dopo la Dad imposta dagli istituti di Sansepolcro, che dopo 24 ore hanno fatto dietrofront, a far discutere in queste ore è l’accordo dei due governatori di regione – Eugenio Giani (Toscana) e Donatella Tesei (Umbria) – su un rientro “prudente” previo tampone rapido, ma solo per gli studenti residenti nell’attuale zona rossa.
Oggi sono intervenuti i sindaci dell’Altotevere umbro – Luciano Bacchetta (Città di Castello), Paolo Fratini (San Giustino), Letizia Michelini (Monte Santa Maria Tiberina) ed Enea Paladino (Citerna) – insorti appena appresa, “con stupore“, la notizia di “un non meglio precisato accordo tra governatori di Umbria e Toscana che hanno disposto – senza che ci sia stato notificato alcun provvedimento – lo screening solo per studenti umbri all’entrata della scuole toscane“.
I primi cittadini fanno notare che Giani e Tesei “non hanno nemmeno indicato i tempi di allestimento dei punti di screening, se gli stessi saranno su base volontaria o obbligatoria, ma soprattutto non è stata data comunicazione a tutti i dirigenti scolastici del provvedimento, e di come verrà organizzato quanto sopra descritto”.
“Questo accordo – sottolineano Bacchetta, Fratini, Michelini e Paladino – risulterebbe nuovamente discriminatorio e perfettamente inutile se non rivolto a tutta la popolazione studentesca, senza distinzione di provenienza, dato che gli studenti umbri già nella giornate scorse hanno frequentato le scuole toscane. È corretta la condivisione di misure a maggiore tutela degli studenti tra le Regioni ma la confusione regna di nuovo sovrana. Se fosse confermato l’accordo, in assenza di idonei provvedimenti, siamo disposti ad adire tutte le sedi competenti a tutela dei nostri studenti“.