Si terrà domani all’istituto di medicina legale di Perugia l’autopsia sul corpo di Riccardo Tascini, il 13enne di Perugia morto domenica pomeriggio in un laghetto artificiale a Pieve Caina di Marsciano, dove stava festeggiando coi compagni di classe la fine dell’anno scolastico. Per il decesso del ragazzo, che frequentava la scuola media “Pascoli” del capoluogo umbro, sono state iscritte nel registro degli indagati tre persone da parte della Procura della Repubblica di Spoleto che coordina le indagini (a seguire il fascicolo d’inchiesta è il pm Federica Filippi).
Si tratta della madre di un compagno di scuola di Riccardo (a cui i genitori avevano affidato il figlio per partecipare alla festa fuori porta trasformatasi in tragedia), della proprietaria della struttura in cui la comitiva stava passando la giornata e del figlio di lei, titolare dell’azienda agricola e del terreno in cui si trova l’invaso artificiale utilizzato per usi irrigui. La loro iscrizione nel fascicolo è un atto dovuto in vista dell’autopsia in programma per venerdì 20 giugno sulla salma del tredicenne, che servirà a chiarire le cause del decesso. Se cioè il ragazzino sia morto per annegamento, dopo essere finito nel bacino d’acqua, o per altri motivi.
Il corpo del giovanissimo era stato trovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco nel tardo pomeriggio di domenica in fondo all’invaso, a 4 metri di profondità, dopo che era scattato l’allarme per la sua scomparsa. Inizialmente si pensava che Riccardo potesse essersi allontanato nei dintorni della struttura dove si trovava con gli amici, ma all’arrivo delle forze dell’ordine le ricerche si sono subito concentrate sul bacino d’acqua, dopo che sulla riva erano stati trovati i suoi vestiti ed il telefono cellulare.