In attesa (ma c’è ancora tempo) che venga costruita anche una casetta vicino al Pd, i civici umbri hanno due bandiere sotto cui ritrovarsi: oltre a quella (anzi, a quelle, visto che sono stati registrati due marchi) innalzata da Claudio Ricci nel suo solitario assalto anticipato a Palazzo Cesaroni, è stata presentata da Sergio De Vincenzi “Umbria Next – Civici per l’Umbria”, la sponda civica nel centrodestra. Una bandiera già presente nel 2015, ma che ora ha una propria identità all’interno del sempre più affollato Gruppo Misto in Consiglio regionale.
Famiglia, sanità, impegno sociale, lavoro, sviluppo, ambiente. De Vincenzi ricorda i temi su cui più si è personalmente impegnato in questi due anni e mezzo a fianco di Ricci. Prima che l’ex sindaco di Assisi marcasse in modo netto la propria differenza dai partiti di centrodestra. Area in cui De Vincenzi, “per non tradire il mandato dei nostri elettori e il patto di coalizione”, intende invece muoversi ancora da qui al 2020.
Un appuntamento al quale anche lui sembra guardare, oltre alle amministrative che interesseranno a breve diverse città umbre. Dice il leader di Umbria Next: “Abbiamo sostenuto in questi anni le candidature di molti sindaci – ricorda – e possiamo contare sull’adesione e il supporto di molti consiglieri e assessori comunali che ne condividono i principi e gli obiettivi”.
L’ex compagno di viaggio, che soltanto qualche giorno fa ha radunato a Ponte San Giovanni i “suoi” civici, dopo la protesta gandhiana in Consiglio regionale, dove si è seduto tra il pubblico, torna a lamentare lo scioglimento del Gruppo Ricci Presidente. Ricorda che nel 2017 il Gruppo disciolto ha risparmiato 27 mila euro e se la prende un po’ con “la incongruenza normativa” che lo ha privato del Gruppo con il suo nome, un po’ con l’ex alleato che, sfilandosi, lo ha liquefatto. Rispetta la sua scelta “rigorosamente”, ma non la condivide “vivamente”. Perché “è inopportuno volersi, con insistenza – sottolinea – candidare con una lista, farsi eleggere con i voti della lista, del candidato presidente e dei consiglieri candidati e poi abbandonare il Gruppo addirittura provocandone la decadenza”.
Gli eletti, a vario livello, che in Umbria si sono presentati come civici, spesso dopo aver condiviso esperienze partitiche a destra e a sinistra, si stanno posizionando chi con l’uno, chi con l’altro. Quel che più conta, però, per vedere quale scelta risulterà alla lunga più convincente, sarà dove decideranno di posizionarsi gli elettori “civici”. In attesa di conoscere il movimento civico di centrosinistra. E sempre che, nel frattempo, non abbiano seguito, civicamente – soprattutto se giovani – le sirene grilline.