Mitigare le conseguenze della stretta creditizia che condiziona anche in Umbria i piccoli esercenti commerciali ed artigianali e potenziare gli strumenti a disposizione delle aziende che investono nei centri storici e nelle aree contigue comprese nel perimetro dei Quadri strategici di valorizzazione (QSV): è quanto si propone l’accordo sottoscritto da Regione Umbria, Gepafin Spa e dieci Istituti di Credito che è ora pienamente operativo. L’assessore regionale alle politiche per i centri storici, Fabio Paparelli, ha infatti inviato ai sindaci dell’Umbria e alle Associazioni di categoria il testo dell’intesa ai fini della più ampia diffusione ed attuazione. Secondo l’accordo le facilitazioni sono rivolte a tutti i soggetti che hanno partecipato e condiviso, attraverso accordi o protocolli di intesa, gli obiettivi e i programmi definiti nel processo di formazione dei QSV. Beneficiarie sono le attività economiche esercitare in forma di piccola e media impresa, localizzate in centro storico, comprese le frazioni e le aree contigue con funzioni complementari ad esso, così come stabilito dai Comuni nell’ambito dei Qsv. I programmi di investimento, finanziati in forma chirografaria (con rientro fino a 72 mesi) o ipotecaria (con rientro fino a 120 mesi) di importi fino a 50mila (prima fascia) e oltre 50mila (seconda fascia), potranno essere destinati all’acquisto di beni materiali funzionali a nuovi insediamenti, ristrutturazioni, ammodernamenti, ampliamenti dell’attività o per assicurare la liquidità connessa all’investimento.
“L’Accordo – ha spiegato Paparelli – introduce anche importanti novità per la bancabilità dei progetti grazie alle garanzie offerte sul rischio di insolvenza, fino all’80% dell’importo, e rilasciate autonomamente o in co-garanzia da Gepafin e Consorzi di categoria in favore delle banche aderenti alla misura Ati Prima, fino al 50% per quelle non aderenti. Saranno poi assicurate – ha proseguito – procedure di concessione rapide e semplificate, specie per i finanziamenti di prima fascia, con pronunciamenti bancari rilasciati entro 15 giorni dalla presentazione della domanda. La misura individuata – ha concluso Paparelli – rappresenta uno strumento importante di riduzione del rischio percepito dalle banche ed è in grado di assicurare condizioni, tassi e procedure particolarmente vantaggiose”.
All’Accordo hanno aderito: Crediumbria, Banca di Credito Cooperativo di Spello e Bettona, Cassa di Risparmio di Orvieto, Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Banca Popolare di Spoleto, Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia, Casse di Risparmio dell’Umbria, Banca Nazionale del Lavoro e Banca di Mantignana e Perugia -Credito Cooperativo.
Regione, al via misure di sostegno al credito in aree “qsv”
Lun, 27/01/2014 - 15:49