“Posso dire che il corteo storico di quest’anno è stato veramente all’altezza del settantennale della manifestazione, siamo arrivati ad un altissimo livello, con punte di grande qualità, ora però dobbiamo lavorare per un perfezionamento generale che lo renda unico a livello internazionale. Stupende le allegorie che hanno impreziosito la sfilata – dichiara Stefano Trabalza, presidente della commissione artistica dell’Ente Giostra della Quintana – l’unico neo, purtroppo, resta ancora quello di un certo sfilacciamento durante il percorso, dovuto sostanzialmente a delle soste troppo prolungate dei figuranti nei propri territori rionali. Abbiamo invece spettacolarizzato ulteriormente il cerimoniale in piazza della Repubblica – sottolinea – rendendolo anche più breve ”.
E’ soddisfatto Stefano Trabalza, ma l’obiettivo dichiarato è quello di alzare l’asticella sempre di più, ed ecco allora che cala l’asso nella manica.
“Stiamo pensando di organizzare dei veri e propri seminari bimestrali aperti a rionali e quintanari – anticipa Trabalza – con lezioni ed approfondimenti su temi specifici, come ad esempio i costumi, il portamento, il trucco e parrucco, gli accessori o la selezione dei personaggi. Nozioni e confronti che curerà direttamente il comitato scientifico – specifica – non perché dobbiamo insegnare niente a nessuno, ma anzi, per dare a tutti un ulteriore valore aggiunto”.
Intanto, a partire da questa edizione, è stato istituito ufficialmente il Premio miglior corteo, assegnato al corteggio rionale del Morlupo.
“La giuria è composta dallo stesso comitato scientifico – spiega – ed è un trofeo che ha assunto un grande significato simbolico, perché rappresenta una sorta di palio sul fronte storico artistico. Uno stimolo per fare ancora meglio valutando imperfezioni e miglioramenti propri degli altri”.
Sulla Fiera dei Soprastanti si dice favorevole a location itineranti nel centro storico, ma boccia l’ipotesi di prolungarla per almeno due giorni.
“Ci sarebbero troppi problemi organizzativi per noi e per i rioni – fa notare – e poi c’è da considerare la viabilità, la sicurezza e la sorveglianza”.
Trabalza caldeggia invece il ritorno del Gareggiare dei Convivi. “E’ stato per anni il nostro fiore all’occhiello – rilancia – non a caso è stato il biglietto da visita dell’Umbria all’Expo 2015. Si tratta di uno spettacolo barocco a tutto tondo, che non si limita soltanto all’aspetto enogastronomico. Per quanto mi riguarda – conclude – sono pronto a riparlarne valutando eventuali modifiche alla formula al di là della sede unica o meno”.