Stefano Bandecchi è il nuovo presidente della Provincia di Terni: il sindaco, nella mattina di oggi 31 marzo, è stato ufficialmente investito della sua nuova carica. A proclamare il nuovo Presidente è stato l’Ufficio elettorale della Provincia coordinato dal Segretario generale Paolo Ricciarelli. Il Presidente Bandecchi ha ottenuto 38.523 voti ponderati, precedendo il Sindaco di Orvieto Roberta Tardani con 27.387 voti e il Sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli con 27.221 voti. Questi, invece, i voti ottenuti nei comuni divisi nelle fasce in base al numero di abitanti: fascia A (fino a 3mila): Lucarelli 6.930, Bandecchi 4.235, Tardani 5.315; fascia B (da 3001 a 10mila): Lucarelli 3.186, Bandecchi 2.832, Tardani 3.009; fascia D (da 30.001 a 100mila): Lucarelli 10.290, Bandecchi 1.470, Tardani 12.250; fascia F (da 101.000 a 250mila): Lucarelli 6.800, Bandecchi 29.986, Tardani 6.815.
Centrosinistra costante, Lucarelli tiene il Pd ed evita il tracollo
Guardando i numeri è chiaro che il candidato del centrosinistra non ha avuto il gradimento sperato, ma questo era ampiamente prevedibile alla vigilia delle elezioni. Lorenzo Lucarelli, tra qualche resistenza interna al Pd, era stato scelto per la sua buona amministrazione nel Comune di Narni, ma si aveva la sensazione che non fosse in grado di competere con la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani e con Stefano Bandecchi, sempre pronto e abile a sfruttare la debolezza altrui. Lucarelli ha permesso al Pd e al centrosinistra di rimanere in linea di galleggiamento rispetto alle precedenti Provinciali, anche grazie all’effetto positivo della vittoria alle recenti Regionali.
Centrodestra perde Terni, Perugia, Provincia di Perugia, Regione Umbria e Provincia di Terni
In pochi anni il centrodestra ha perso tutto quello che si poteva perdere e ha dilapidato un capitale impressionante: dal Comune e alla Provincia di Perugia, alla recente sconfitta alle Regionali fino alla Provincia di Terni, dove Laura Pernazza era l’ultimo baluardo del centrodestra in Regione. Stefano Bandecchi ha certificato, ancora una volta, la fragilità di una coalizione che a livello locale non ha mai funzionato a dovere. Sibillino è il commento del neo segretario provinciale di Forza Italia, Antonio De Angelis: “La vittoria di Bandecchi alle elezioni provinciali rivela l’assoluta miseria di una parte della classe dirigente del centrodestra locale e del centrosinistra locale, che nel segreto dell’urna, per modestissimi interessi personali o per ridicole ripicche, ha votato il sindaco di Terni anziché il candidato della coalizione di appartenenza”. Per formalità De Angelis inserisce anche il centrosinistra nel suo j’accuse, ma è evidente che il messaggio è per la coalizione e le donne e gli uomini del centrodestra.
Faide interne a Fratelli d’Italia e Forza Italia
Il segreto del voto non permette ovviamente di sapere chi ‘ha tradito’ la coalizione e Roberta Tardani, ma le faide interne a Fratelli d’Italia e Forza Italia non hanno giocato a favore della sindaca di Orvieto che, sulla carta, avrebbe avuto tutti i numeri per poter vincere le elezioni. La storia si ripete, come alle comunali: il centrodestra è lacerato tra dispetti e rancori personali e Bandecchi prende il volo: i dati politici nel resto d’Italia ed in Europa di Alternativa Popolare dovrebbero far riflettere il centrodestra ternano che riesce, a ogni tornata elettorale, a dare nuova linfa al segretario di AP. Le parole del segretario provinciale di Forza Italia sono emblematiche e certificano che qualcuno nel centrodestra non sta remando proprio nella stessa direzione. Gli ultimi cambiamenti ai vertici di FI e FdI dovrebbero facilmente lasciar intendere chi siano i destinatari della reprimenda.
Bandecchi, divide et impera
Intanto il neo presidente della Provincia e sindaco di Terni, Stefano Bandecchi si gode una vittoria che era nell’aria. Divida et impera è la logica politica sulla quale Bandecchi ha costruito la sua fortuna politica a Terni: in molti hanno fiutato una nuova possibilità di riscatto politico con AP e Bandecchi (senza aver lasciato gesta memorabili nei loro precedenti mandati tra l’altro), altri hanno ceduto al ‘fascino bandecchiano’, altri ancora, come sottolineato da De Angelis hanno agito “per modestissimi interessi personali o per ridicole ripicche”. Bandecchi ha spaccato e diviso il centrodestra e ha raccolto i frutti delle lacerazioni, fermo restando che, pur avendo subito la stessa fascinazione, il centrosinistra non aveva ambizioni di governo almeno a breve termine e, soprattutto, non aveva un accordo elettorale con l’imprenditore livornese.