Il mondo dei salumi è talmente vasto da essere riuscito, nel corso del tempo, a generare una serie di prodotti spesso simili ma mai uguali, specialmente se si entra nella sfera dei prosciutti crudi. Questi particolari salumi rappresentano uno dei più grandi motivi d’orgoglio dell’Italia, che nei secoli ha dato vita ad alcuni dei prodotti più celebri e amati in tutto il mondo. La fama di questi prodotti ha spinto centinaia (e forse migliaia) di produttori a ispirarsi ad essi per la creazione di nuovi prosciutti, dando vita ad un circolo virtuoso di ricerca e qualità.
Tra i salumi più apprezzati e importanti proposti dalla nostra nazione non può che esserci il celebre San Daniele, la gemma del Friuli che ogni anno spinge un gran numero di turisti a visitare le sue colline, e che continua a far parlare di sé per le sue qualità gusto-olfattive uniche.
Riconoscerlo può tuttavia risultare complicato per chi non ha dimestichezza con i salumi, e per questo motivo occorre informarsi sulle caratteristiche che lo contraddistinguono ed avere una panoramica chiara delle sue peculiarità.
Forma e colore
Il prosciutto San Daniele si presenta sempre con la sua iconica forma detta “a chitarra”, che prevede una coscia allungata e leggermente schiacciata che ricorda lo strumento musicale. Questa forma è il risultato di un processo di pressatura peculiare, e rappresenta un elemento distintivo molto forte del prodotto.
I prodotti di questo tipo, come ad esempio il prosciutto di San Daniele King’s, presentano una cura e un’attenzione maniacali verso la tradizione e le metodologie di preparazione di questo straordinario salume, proponendo dei pezzi la cui qualità è ampiamente riconosciuta in tutta la nazione.
Per quanto riguarda il colore, invece, la parte magra varia dal rosa candido a sfumature più intense a seconda della stagionatura, mentre quella grassa deve presentarsi di un bianco puro. Se ci si trova di fronte a colori troppo scuri, con ogni probabilità non si tratta di un San Daniele, ma di un altro tipo di prodotto.
Profumo
L’odore emanato dal prodotto rappresenta un importante spartiacque nel processo di riconoscimento. L’aroma del San Daniele è infatti delicato e fragrante, con note di frutta secca, spezie e un sentore lieve di pane tostato, ma con lo svilupparsi della stagionatura acquisisce anche delle sfumature di malto d’orzo molto piacevoli.
Molti di questi sentori potrebbero non essere percepiti da tutti, ma è importante ricordare che il San Daniele sprigiona sempre un profumo elegante e mai pungente o troppo forte. Se si giudica quindi l’odore del prodotto è fondamentale tenere a mente l’intensità dello stesso.
Sapore
Quando si è di fronte al bancone intenti ad acquistare un prodotto, chiedere l’assaggio rappresenta sempre un must per una scelta soddisfacente. Nel caso del San Daniele appare molto difficile sbagliare, dato il suo gusto unico e riconoscibilissimo caratterizzato da una dolcezza raffinata e una delicatezza unica. La sapidità gioca il ruolo di equilibratore dei sapori, impedendo non solo alla dolcezza di prendere il sopravvento, ma anche alle spezie di esaltare il gusto del prosciutto.
Il grasso si presenta compatto ma piacevolissimo sul palato, e le sfumature di frutta secca e malto contribuiscono ad arricchire un gusto tanto complesso quanto raffinatissimo.
È meglio prestare attenzione se si percepisce un’eccessiva sapidità o un sapore troppo “carnoso”, in quanto, in quel caso, non si è di fronte a un San Daniele.