Il consigliere comunale Fabio Bellucci ha raccontato in aula la propria esperienza personale all'ospedale di Città di Castello "Una cosa vergognosa, sembrava fosse scoppiata una guerra"
Testimonianza allarmante, quella di ieri (27 febbraio) in Consiglio comunale, da parte di Fabio Bellucci (Luca Secondi Sindaco) sull’attuale situazione del Pronto soccorso di Città di Castello. Il consigliere di maggioranza, durante le comunicazioni, ha voluto raccontare la sua esperienza personale, ancora visibilmente scosso e incredulo per quanto accaduto la mattina stessa.
“Sembrava fosse scoppiata una guerra – ha riferito – Non c’erano più lettini liberi e alcuni pazienti sono stati fatti scendere per far posto ad altri. Chi è stato fatto scendere dai letti è stato poi sistemato su delle sedie. L’astanteria era interamente occupata e tutto il corridoio era pieno di lettini fino all’ingresso da dove entrano le barelle portate dalle ambulanze, anche perché non c’erano posti neanche in Medicina o in altri settori”.
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Bellucci – che ha preferito non scendere nei dettagli di alcune scene a cui ha assistito – si è rammaricato di non aver potuto fare un video per mostrare la gravità della situazione, a cui – ha aggiunto – “avrebbe dovuto assolutamente assistere il dirigente (Braganti ha lasciato la guida dell’Usl a inizio mese ndr), da cui sinceramente mi aspetterei anche una lettera per elencare tutto ciò che non funziona”.
“Sono rimasto veramente scioccato – ha sottolineato il consigliere – porterò sicuramente la mia testimonianza a chi vorrà fare una lettera di protesta nei confronti di chi ha le responsabilità – “non certo medici o infermieri che fanno sempre il loro massimo” ha sottolineato – Vorrei proprio che alcuni stessero lì a vedere cosa succede nel pronto soccorso, ci vorrebbe una persona a vigilare sempre, perché quello a cui ho assistito è stato veramente vergognoso“.
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A confermare le criticità della sanità pubblica tifernate e altotiberina è stata anche Alessandra Forini (Pd), che ha evidenziato – anch’essa facendo riferimento a situazioni private – “come il problema sia molto importante, soprattutto relativamente all’organizzazione dei servizi sanitari, che non vengono assicurati neanche in condizioni di emergenza. Per non parlare delle lunghe liste d’attesa che costringono i cittadini a rivolgersi a ospedali più lontani”.
Questi ed altri disservizi – ha concluso il sindaco Luca Secondi – evidenziano effettivamente le criticità che la sanità pubblica sta vivendo. Noi segnaliamo costantemente, anche con atti politici, le varie difficoltà, che come politica dobbiamo anche rivolgere a chi di dovere. Ricordiamoci che la colpa non deve assolutamente ricadere su chi presta servizio. Chi si trova ‘al fronte’, infatti, si trova in una doppia difficoltà: dover erogare il servizio in condizioni difficili e affrontare anche la frustrazione del paziente in difficoltà”.