Pronti alla preapertura o delusi, dibattito tra cacciatori sull'app conta tortore

Pronti alla preapertura o delusi, dibattito tra cacciatori sull’app conta tortore

Massimo Sbardella

Pronti alla preapertura o delusi, dibattito tra cacciatori sull’app conta tortore

Dom, 28/08/2022 - 18:10

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Procedura digitale per cacciare il 1° settembre | Piccioni (Fidc Terni): cancellazioneevitata, ma a duro prezzo | La Lega: vittoria sulla burocrazia

Dibattito aperto in queste ore tra i cacciatori umbri, che si dividono tra coloro che si preparano alla preapertura alla tortora il 1° settembre, chi ha deciso di rinunciare per protesta e chi non andrà perché non in grado di gestire la app conta carniere.


Diffida alla Regione per bloccare la preapertura


La app conta tortore

La soluzione trovata dalla Regione per rispettare la normativa europea e il conseguente Piano nazionale è infatti la creazione di una app sulla quale indicare le tortore abbattute. Con un allert una volta raggiunto il 60% del totale del carniere (3mila capi) e la giornata di preapertura che si blocca al raggiungimento dell’80%.


Preapertura, ecco come funziona la app conta tortore


Le associazioni venatorie hanno provato fino all’ultimo, invano, a chiedere alla Regione la possibilità di conteggio anche con modalità tradizionale, oltre a contestare il sistema di conteggio delle tortore basato su quanto indicato nei tesserini venatori negli ultimi anni.

Il problema è che chi non ha la possibilità di utilizzare uno smartphone (proprio o di un familiare) di fatto giovedì non potrà recarsi a caccia.

Per alcuni un’ingiustizia che doveva spingere a rinunciare, per protesta. Altri, pur rammaricandosi per le tante limitazioni, festeggiano comunque al reinserimento dellapreapertura.

Le associazioni venatorie, di fronte alla comunicazione fatta venerdì dall’assessore Morroni, non potevano certo chiedere di lasciare infoderati i fucili.

Il dibattito e la posizione di Federcaccia

Il telefono dei responsabili delle associazioni venatorie in questi giorni è rovente, con continue richieste di chiarimenti sulle modalità per potersi recare alla preapertura.

Il presidente di Federcaccia Umbria, Simone Petturiti, pragmaticamente ha fornito informazioni, anche attraverso i canali social, sulle modalità di attivazione della app.

Sul piano politico, interviene nel dibattito, con una nota, il presidente provinciale di Federcaccia di Terni, Giulio Piccioni, che lamenta la gestione dell’intera tematica della caccia, a livello nazionale e locale.

“Dopo il fallimento del prelievo negli ultimi anni, considerata la sufficiente presenza del selvatico – ricorda Piccioni – abbiamo chiesto alla politica nazionale l’impegno a recuperare la caccia alla tortora, ne è venuto fuori l’obbligo per le Regioni di predisporre un Piano di gestione della specie che si basa sulla riduzione dei prelievi così come previsto dalla Comunità europea e che già in mezza Europa non ne consente più il prelievo”.


L’integrazione al Calendario venatorio


“Come se non bastassero le difficoltà incontrate per l’improvviso cambiamento delle modalità di pagamento della tassa regionale, ora con il PagoPa – aggiunge Piccioni – di cui le nostre sezioni ancora sono intasate e, ringraziamo qui i nostri presidenti locali per lo sforzo che stanno facendo al servizio dei cacciatori, un’altra tegola ci è caduta sulla testa riguardo le modalità di caccia previste ora per la tortora nella pre-apertura del 1° settembre. L’Assessorato della Regione dell’Umbria, per garantire correttezza nel rispetto del piano, ha proposto una sorprendente soluzione innovativa, di cui ne stanno verificando la completa rispondenza, entro martedì“.

Piccioni spiega la posizione delle associazioni venatorie, compresa Federcaccia Umbra, che “si sono trovate difronte al ‘prendere o lasciare’, la scelta di accettare per rispondere almeno a quella parte di appassionati della caccia alla tortora, rappresenta un percorso obbligatorio per evitare la cancellazione definitiva della tortora nei calendari dei prossimi anni”.

Piccioni non commenta i contenuti del provvedimento, ma sottolinea le difficoltà che incontrano i cacciatori che intendessero andare a caccia il 1° settembre e, al tempo stesso, anche le difficoltà per servirli da parte delle sezioni Federcaccia.

“E’ vero che tutte le associazioni venatorie avevano chiesto di fare il possibile per recuperare il prelievo della tortora perché altrimenti, se fosse saltato anche quest’anno l’avremmo persa definitivamente – chiarisce – ma giungere a queste conclusioni e dover pagare un prezzo e sacrifici così alti, non ce lo saremmo aspettato. Penso in particolare a tutte quelle persone che non hanno un cellulare adatto e non sono capaci di utilizzare le procedure previste per la pre-apertura, a questo si aggiunge anche la mancanza di copertura della rete telefonica nella maggior parte dei territori lontani dalle grandi vie di comunicazione e di ricezione di internet”.

La Lega: vittoria della politica sulla burocrazia, ma serve più attenzione verso la caccia

Chiedono maggiore attenzione verso la caccia, ma plaudono comunque alla reintroduzione della preapertura, pur con le limitazioni dovute alle stringenti normative europee e nazionali, i consiglieri regionali della Lega Valerio Mancini e Manuela Puletti.

“La preapertura della tortora il 1° settembre rappresenta una vittoria della Lega contro la burocrazia nazionale ed europea, finalmente prevale il buonsenso”, dicono i due consiglieri del Carroccio. Che aggiungono: “Ci fa piacere che l’assessore Morroni sia tornato sulle sue scelte. Soltanto a luglio, rispondendo ad una nostra interrogazione in Consiglio regionale, l’assessore aveva spiegato i motivi per cui la Regione Umbria non intendeva inserire la tortora in preapertura, né per il momento prevedere deroghe. A distanza di un mese è stato reso possibile ciò che sembrava impossibile, segno di come, con il giusto impegno, le cose si possano cambiare malgrado i paletti messi dall’Europa attraverso il ‘Piano di gestione nazionale della tortora selvatica’. Lo stesso impegno nel superare cavilli burocratici imposti dall’alto sarebbe auspicabile, come richiesto a più riprese dalla Lega e dalle associazioni venatorie, per consentire la caccia alle specie in deroga come lo storno, responsabile di gravi danni all’agricoltura, in particolar modo vigneti e oliveti, la tortora dal collare e la colomba torraiola, in modo da permettere un’attività venatoria a vantaggio degli stessi agricoltori”.

“Siamo soddisfatti di questa piccola vittoria della preapertura alla tortora – ribadiscono i leghisti – seppur ancora esigua nei numeri, considerando che come previsto dal Piano nazionale, il carniere è di 5 tortore a cacciatore, per un limite complessivo per l’Umbria di 2971 esemplari. Non di facile gestione anche la modalità prevista, considerando la ruralità degli spazi venatori dove spesso le coperture internet non sono garantite e non sarebbe possibile conteggiare tramite apposita applicazione il numero delle tortore abbattute come richiesto. Per una politica venatoria realmente attenta all’ambiente si dovrebbe tenere in considerazione la reale presenza dei capi sul territorio e questo può avvenire solo attraverso un puntuale funzionamento dell’Osservatorio faunistico regionale a cui è demandato tale compito. Comprendiamo la non totale soddisfazione dei cacciatori – affermano Mancini e Puletti – ma aver inserito questa giornata di preapertura, seppur con tutte le criticità evidenziate, vuol dire salvaguardare la pratica della caccia alla tortora si spera anche per gli anni a venire”.

Mancini e Puletti tornano però a chiedere una maggiore attenzione nei confronti del mondo venatorio: “Nel ribadire la necessità di una costante programmazione al fine di evitare situazioni di disservizio a cacciatori e non come la questione PagoPA, o le criticità già segnalateci sulla istituzione di 17 nuove Aree di Rispetto Temporaneo (ART) nel territorio dell’ATC PG 1 – concludono Mancini e Puletti – chiediamo alla giunta più considerazione del mondo venatorio. Sulle due questioni, come Lega, depositeremo un’interrogazione all’assessore Morroni per comprendere le ragioni di tali criticità”.

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