"Professione mamma", tra critiche e ironia sul modello anni '50

“Professione mamma”, tra critiche e ironia sul modello anni ’50

Redazione

“Professione mamma”, tra critiche e ironia sul modello anni ’50

Mer, 23/09/2020 - 16:13

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Pioggia di critiche sui social per la manifestazione “Professione Mamma 6.0”, che si svolgerà sabato 26 settembre, dalle 15 alle 19 ai Chiostri dell’Abbazia di San Pietro a Perugia.

Incontri e laboratori interattivi – scrive il Comune per pubblicizzare la manifestazione – per imparare cose nuove, scambiarsi idee e consigli in cui tante mamme, ognuna con il suo “stand”, mettono a disposizione gratuitamente le esperienze, capacità e creatività, in cucina, nell’ordine della casa, nella forma fisica e bellezza, nell’istruzione dei figli, nella salute di tutta la Famiglia“.

Un’iniziativa, lamentano i tanti che la stanno criticando in queste ore, tra ironia e rabbia, che propone un modello stereotipato della donna, stile anni ’50: mamma, brava cuoca e impegnata in faccende domestiche, attenta all’educazione dei figli. Che si mantiene in forma con la ginnastica. Un modello stereotipato “stile Lega”, lamentano gli oppositori. Per i quali la donna, a Perugia, passa dal Medioevo (per la polemica sulla pillola abortiva) agli anni Cinquanta, con questa nuova iniziativa di sabato.

Il Pd di Perugia all’attacco

Il Pd di Perugia va all’attacco dell’amministrazione comunale: “Il periodo medioevale, come testimonia la manifestazione Perugia 1416 istituita 4 anni fa, sembra proprio piacere a questa amministrazione comunale che non perde mai occasione di riportare le lancette del tempo indietro per farci scoprire sempre più comportamenti ed usanze di quel periodo. Non potendo svolgere al meglio ed in modo completo la manifestazione Perugia 1416 a causa delle restrizioni sanitarie sopraggiunte col Covid, la giunta di centrodestra a trazione leghista ed ultraconservatrice, ha ben pensato di organizzare una manifestazione sui temi tradizionali che tanto stanno a cuore a questa maggioranza: la famiglia e le mamme.  L’evento in programma il prossimo sabato 26 settembre, dal titolo “Professione Mamma 6.0” , mette al centro la figura della mamma, e della donna in generale, cui compito sarebbe quello di accudire marito e figli a discapito di carriera lavorativa ed indipendenza economica”.

“La donna non è una casalinga”

“Come nella più classica delle ideologie di destra becera e conservatrice – prosegue la nota dei dem – la donna viene ancora una volta vista come custode del focolare domestico e non come essere umano con legittime ambizioni e progetti. Stupisce e preoccupa come nel XXI secolo non si sia ancora capito che in una famiglia il ruolo di “massaia” o “casalinga” non sia più solo appannaggio di un solo sesso ma sempre più spesso coinvolge in maniera totale e congiunta entrambi i partner. A livello nazionale la normativa vigente prevede che il congedo parentale per accudire i figli possa essere preso da entrambi i genitori in quanto insieme contribuiscono al sostentamento della famiglia stessa. Mentre in Paesi più aperti e progressisti si sono fatti passi avanti, ad esempio in Svezia e Finlandia in cui il congedo parentale è stato parificato per entrambi i genitori, l’amministrazione perugina ha ancora in mente un’organizzazione matriarcale della vita famigliare. Chiediamo quindi al Sindaco e la sua Giunta di salvaguardare il ruolo di entrambi i genitori e di fare un passo indietro sul titolo della manifestazione abbandonando l’idea quattrocentesca di famiglia e riportando le lancette dell’orologio nell’era contemporanea”.

Dall’altra parte i sostenitori della manifestazione. Per i quali una mamma veramente moderna è quella che sa prendersi cura di se stessa e della propria famiglia.

A Perugia il dibattito sulla donna (e sulla mamma) è sempre aperto.


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