Di Alessandra Massari (*)
Secondo Sinistra Ecologia Libertà dalla crisi economica, sociale, culturale e soprattutto etica che ha colpito la città e il nostro territorio si può uscire soltanto con un chiaro programma di totale rinnovamento, a partire dai punti programmatici e dai criteri di scelta della nuova classe politica dirigente cittadina.
Secondo SEL l’alleanza politica con il Partito Democratico, in analogia con quanto già accade in tante giunte, a tutti i livelli, in tutta Italia (ultimo in ordine di tempo il caso della Sardegna), può avvenire solo con tre presupposti:
1)regole precise e rispettate che riguardano i criteri di candidabilità delle persone che intendono ricoprire incarichi elettivi; criteri come legalità, trasparenza, efficienza, competenza al posto della fedeltà a determinate correnti o gruppi dirigenti, per rimettere al centro del dibattito politico il rapporto tra politica e cittadini e una nuova modalità di gestione della res publica e dei beni pubblici; per ricreare un buon rapporto con tutti quei cittadini che negli anni si sono allontanati dalla politica, perché pensiamo che il sentimento dell’antipolitica si sconfigge solo con la buona politica, e per trasformare la sfiducia diffusa in speranza di cambiamento.
2)Un patto di colazione che fissi a priori i paletti programmatici intorno ai quali costruire un programma di rinnovamento e di riscossa per la città. Programma che, a nostro avviso deve imprescindibilmente contenere il tema della difesa del lavoro delle industre manifatturiere del territorio e del patrimonio paesaggistico e dei beni architettonici, storici e culturali; la salvaguardia dell’ambiente (questione Sant’Orsola e CSS/cementifici); il rilancio del turismo e del commercio; politiche di insediamento abitativo e dei pubblici uffici nel centro storico; centri di aggregazione giovanili; la difesa del nostro ospedale e politiche di welfare attente alle fasce sociali più deboli e bisognose di cure e assistenza; rilancio delle politiche di genere.
3)Primarie di coalizione per la scelta del candidato Sindaco. Noi pensiamo infatti convintamente che solo le primarie aperte possano dare un grande segnale di umiltà e di apertura nei confronti dei nostri concittadini; la dimostrazione pratica che anche le diversità si possono superare coltivando l’unità,e un segnale di democrazia e partecipazione, perché pensiamo infine che sia davvero superato il tempo delle decisioni nelle segrete stanze dei partiti e che sia invece ora di progetti di reale partecipazione e apertura, senza alcun timore dei risultati.
In altre parole, solo con questi presupposti, e con il rispetto della dignità di ognuno, pur nella constatazione dei rapporti di forza diversi, SEL pensa che si possa divenire protagonisti di qual cambiamento di cui il nostro territorio ha estremamente bisogno, perché la politica deve tornare ad essere una cosa diversa e superiore rispetto alla somma algebrica di componenti politicamente anche molto diverse tra di loro, come sembra emergere in queste ore dalle consultazioni fatte dal PD.
Non si può, in altre parole, aderire a una alleanza che, dal nostro punto di vista, senza i presupposti politici necessari, sarebbe solo al ribasso per la città.
Per questo SEL, in attesa degli sviluppi politici di questi giorni,continua a lavorare per la costruzione di una alleanza civica di democratici, progressisti, ambientalisti e libertari, aperta a cittadini e associazioni, per il riscatto civile, sociale e culturale della nostra città.
(*) Circolo SEL “E. Berlinguer”
Primarie, Sel “Occorre scelta coraggiosa anche per il candidato di Spoleto”
Lun, 03/03/2014 - 15:07