Il leader nazionale del Popolo della famiglia contro la scelta della Regione Umbria di concedere il patrocinio alla manifestazione Lgbti
Anche il leader nazionale del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, attacca la governatrice umbra Donatella Tesei per il patrocinio concesso al Pride del prossimo fine settimana. “In Umbria accade qualcosa di incredibile” commenta Adinolfi, ricordando che la Tesei prima delle elezioni che poi l’hanno incoronata governatrice aveva firmato un documento che impegnava la sua Giunta a non sostenere le ideologie gender.
Umbria Pride, tra orgoglio Lgbti
e scontri interni alla Lega
Adinolfi manda un messaggio anche alle altre associazioni a favore della famiglia tradizionale: far firmare documenti ai politici serve a poco, perché poi gli impegni assunti non vengono rispettati.
E torna a chiedere a chiedere alla Tesei, a nome del Popolo della famiglia, il ritiro del patrocinio al Pride.
Quanto ai movimenti Lgbti, in generale, Adinolfi parla di scorrettezza, visto che i cortei Pride si svolgeranno in Italia (ma non in Umbria, dove non si va al ballottaggio) in concomitanza con l’atto finale di molte campagna elettorali.
Gandolfini, del Family Day, ha fatto appello ai leader nazionali dei partiti di centrodestra affinché partecipano a un “chiarimento nella maggioranza” in Umbria su questi temi. Un confronto con i leader locali della coalizione di centrodestra, in realtà, Tesei lo ha già avuto lunedì, quando è divampata la polemica. Con la governatrice che ha resistito alla pressanti richieste della Lega di ritirare il patrocinio al Pride.