Il consigliere regionale Franco Zaffini (Fratelli d'Italia) interroga la Giunta per conoscere “quali soluzioni legislative e procedimentali intende elaborare per sanare prontamente le censure dichiarate dal giudice amministrativo umbro e dal Consiglio di Stato, consentendo così al Consiglio comunale di Spoleto di procedere al più presto alla nuova approvazione del suo Piano regolatore generale”.
“Il Consiglio di Stato – ricorda Zaffini – con pronuncia del 19 febbraio scorso ha confermato, con argomentazioni aggiuntive, la sentenza del Tar dell'Umbria che annullava le deliberazioni di adozione e approvazione del Piano regolatore generale del Comune di Spoleto, in relazione al motivo concernente 'l’omessa acquisizione del parere sulla compatibilità sismica ex articolo 13 della legge '64/1974', ritenendo inapplicabile la disciplina di cui all’articolo 13 della legge regionale '11/2005', che demanda ai Comuni la formulazione del parere in sede di adozione del Piano regolatore generale. L'annullamento della sequenza procedimentale di adozione e approvazione del Prg di Spoleto (parte strutturale e parte operativa), nonché degli atti connessi, anch'essi gravati dalla censura formale del Consiglio di Stato, produrrà pesantissime ripercussioni, operative e dispositive, minando la certezza dell'attività amministrativa e il principio di affidamento dei cittadini, dei professionisti e delle imprese di costruzione”.
“Va rilevata – sottolinea il capogruppo Fd'I – la superficialità e negligenza dimostrate dalle amministrazioni coinvolte, sia nella fase di adozione del Piano che nella successiva caratterizzata, nella fattispecie, dall'incapacità di amministratori e dirigenti spoletini di individuare una soluzione, anche transattiva con i ricorrenti, che escludesse l'annullamento totale dello strumento urbanistico. Va, infine, considerato – concludeZaffini – che l'annullamento dello strumento urbanistico generale del Comune di Spoleto, in riferimento all'omessa acquisizione di pareri obbligatori costituisce anche un precedente potenzialmente distruttivo per l'intera regione: risulterebbero infatti in Umbria almeno altri nove Piani regolatori generali adottati e approvati con medesimo vizio procedimentale”.