Presenze turistiche a Todi, è polemica politica | Ruggiano, "Soddisfatti" | PD, "Tutta propaganda" - Tuttoggi.info

Presenze turistiche a Todi, è polemica politica | Ruggiano, “Soddisfatti” | PD, “Tutta propaganda”

Redazione

Presenze turistiche a Todi, è polemica politica | Ruggiano, “Soddisfatti” | PD, “Tutta propaganda”

Dom, 26/03/2023 - 08:16

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Assessore Ranchicchio, "contrazione da circoscrivere alla riduzione di un flusso di provenienza cinese". PD, "Todi ha bisogno di altro".

Sono state 243 mila le presenze turistiche nel comprensorio del Tuderte nell’anno 2022 e 82.874 gli arrivi. Il dato definitivo è stato rilasciato nei giorni scorsi dalla Regione dell’Umbria. I numeri fanno registrare un progresso, rispettivamente del 30,2% e del 31% rispetto all’anno precedente, che risentiva ancora in parte della congiuntura pandemica.

Il problema “cinesi”

Rispetto al 2019, quindi in condizioni pre-Covid19, si registra invece una flessione dell’1,1% nelle presenze, una tendenza che le tabelle di dettaglio evidenziano sia da ricondurre al venir meno dei turisti del settore alberghiero, provenienti dalla Cina, che nel 2019 erano stati intorno alle 20.000 unità.

“A riguardosottolinea il vice Sindaco Claudio Ranchicchioabbiamo verificato in modo puntuale come la contrazione sia da circoscrivere al venir meno in una struttura del flusso di provenienza cinese. I dati turitici riferiti al Comune di Todi, traino dell’intero comprensorio, si attestano da soli a 127.610 presenze, rispetto alle 97.868 del 2021 e alle 141.102 del 2019, punta massima toccata finora dalla città”.

A livello di ospitalità, Todi conta nell’alberghiero, che include anche le residenze d’epoca, soltanto 9 strutture per un totale di 534 posti letto, mentre il segmento dell’extralberghiero e delle locazioni turistiche 163 esercizi per complessivi 2.207 posti letto.

 “E’ da questi dati – aggiunge Ranchicchio – che bisogna partire per una disamina dei flussi, soprattutto in riferimento ad altri comprensori regionali a vocazione turistica, caratterizzati da un’offerta e da una articolazione dell’ospitalità decisamente più ampia e strutturata”.

L’attenzione si sposta ora tutta sulla prossima stagione turistica, il cui avvio a Todi coincide tradizionalmente con il periodo pre-pasquale e che  fa registrare la ripresa delle manifestazioni, supportate dalla relativa attività di promozione. A riguardo, nei prossimi giorni, sono previsti dei servizi sulle tv e riviste nazionali riferiti alla città e alla sua offerta.
Siamo molto fiduciosi per il 2023  commenta il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano anche grazie alle straordinarie iniziative messe in campo della Regione Umbria sul fronte del Perugino e del Signorelli e dei 50 anni di Umbria Jazz, il cui riverbero si farà sentire positivamente su tutto il territorio regionale. Circa i dati del 2022, la soddisfazione è data dall’incremento della permanenza media, attestatasi intorno ai 3 giorni”.

PD “I dati regionali sul turismo certificano il fallimento del modello Ruggiano”

In una nota del PD tuderte la polemica politica sui dati e sul modello Ruggiano di amministrazione. “Ancora una volta la tronfia propaganda imbastita dal sindaco Ruggiano e dalla sua “corte dei miracoli” frana rovinosamente sotto il peso dei numeri e delle statistiche.

È di qualche giorno, infatti, la pubblicazione dei dati – elaborati da Turismatica, banca dati della Regione Umbria – relativi alle statistiche sul turismo per l’anno 2022, i quali certificano l’assoluta primazia di Assisi nei flussi turistici regionali, con 1.207.704 visitatori, che riesce addirittura a superare il record risalente al periodo pre pandemia del 2019.

In questo contesto, Todi, con le sue 127.000 presenze turistiche, si colloca saldamente dietro Città di Castello e poco sopra Tuoro sul Trasimeno e Bastia Umbria, col comprensorio tuderte che riesce ad intercettare il 3,9% delle presenze turistiche in Umbria nel 2022 ed il 3,5% degli arrivi di turisti nel territorio regionale sempre nel medesimo anno.

Ci corre l’obbligo, dunque, di riproporre la seguente riflessione: può la nostra città continuare a spendere milioni di euro a pioggia e senza alcuna logica di programmazione e di sistema per raccogliere, alla fine, risultati mediocri e stentati? Può la nostra città destinare alle politiche culturali e del turismo contributi pubblici pari a quelli elargiti dal Comune di Foligno per vedere, alla fine, un numero di presenze turistiche inferiore a quello della Valnerina?

C’è un dato, poi, che riassume alla perfezione questa gestione fallimentare della cosa pubblica: i 4 milioni di euro spesi dall’amministrazione comunale nel quinquennio 2012-2017 per eventi, manifestazioni e contributi alle associazioni (in quest’ultimo caso senza mai emanare un avviso pubblico e, quindi, in uno stato di totale discrezionalità), con evidenti finalità clientelari.

L’amara verità è che Todi non può essere una città esclusivamente turistica, mancando delle infrastrutture e dei servizi necessari a questo status. Continuare su questa prospettiva invece di delineare un nuovo modello di sviluppo per la nostra città, a misura sia di turisti, ma, soprattutto, a misura di residenti, porterà il tessuto economico-sociale tuderte ad un declino sempre più spedito ed inesorabile.

Per citare la serie tv “Boris”, ecco cosa è divenuta Todi sotto il regno Ruggiano: “un paese di musichette mentre fuori c’è la morte”. Non bastano più, però, le prediche di un sindaco imbonitore ed illusionista per nascondere la dura realtà di una città sempre più impoverita e diseguale.

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO TODI

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