Da qualche giorno è stata approvata, sia dal Consiglio comunale che dal Consiglio della Provincia di Perugia, l’attivazione di altri due indirizzi all’Istituto Casimiri di Gualdo Tadino: uno tecnico-grafico e un altro di Servizi all’agricoltura e sviluppo rurale, entrambi in attesa del via libera della Regione. Una buona notizia che, però, ha dato il là ad una furiosa polemica, nata dalle recenti dichiarazioni di un dirigente scolastico eugubino, che ha definito già “esaustiva l’offerta formativa di Gubbio, con un quadro assestatosi da anni” considerando migliore “scegliere gli originali e non le copie”.
Parole che hanno fatto infuriare, e non poco, il primo cittadino di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, il quale ha interpretato questa presa di posizione come un “mostrare i muscoli con arroganza, dopo aver ottenuto molto più di quanto le norme avrebbero consentito”.
Un dirigente che afferma quelle cose somiglia più ad un operatore da televendita, che evidentemente se ne frega di una strategia territoriale complessiva e si concentra esclusivamente su una visione ‘Gubbio-centrica’ che non può in nessun modo essere accettata, come non è accettabile farsi fare lezioni da chi evidentemente pensa che in Umbria esista una specie di ‘Repubblica Popolare di Gubbio’ alla quale, in tema di istruzione secondaria superiore, tutto è dovuto
Difendendo le esigenze del Casimiri, Presciutti ribadisce che nell’area interna Nord-Est dell’Umbria “bisogna arrivare a poli omogenei territoriali, che valorizzino tutti i Comuni dove insistono indirizzi di scuola media superiore. Quindi Gualdo Tadino, Gubbio e Nocera Umbra”.
“Non entro in merito alle affermazioni riconducibili ai singoli dirigenti scolastici, che rispondono ovviamente in proprio – ha risposto il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati – ma mi preme invece replicare ad alcune esternazioni fuori luogo del collega Presciutti, che in maniera anacronistica, in quanto riferita a situazioni politico-istituzionali del passato, ci bolla come ‘Repubblica Popolare di Gubbio’, alla quale tutto è dovuto in una visione ‘Gubbio-centrica’”.
Siamo ben consapevoli e lo ribadiamo in ogni occasione, che la logica dei campanili è totalmente superata e che la nostra amministrazione applica, nei settori possibili, la visione di area vasta e di strategia territoriale complessiva, nella formazione e istruzione, come pure in altri ambiti. Questo è anche l’indirizzo e la visione che è ribadita nelle linee guida regionali, sottolineata a livello dei tavoli provinciali, istituzionali e scolastici e di recente riaffermata a Villa Umbra negli Stati Generali su scuola e sistema di istruzione e formazione professionale
“Il dimensionamento delle classi e gli indirizzi vecchi e nuovi – aggiunge Stirati – debbono uscire dal tavolo di confronto al quale tutti partecipiamo portando i nostri contributi, non per accendere vecchie polemiche, perdenti e superate, ma per contribuire alla crescita complessiva dei territori, come ribadito nei protocolli d’intesa che abbiamo iniziato a sottoscrivere. Quindi anche il riequilibrio dell’offerta formativa sarà il risultato di un percorso, dove ci saranno vari momenti di confronto per formulare proposte condivise dai Comuni del progetto Aree Interne Nord Est Umbria, prevedendo eventuali integrazioni ed evitando interferenze e sovrapposizioni, con particolare attenzione agli obiettivi e alle azioni relative alla strategia dell’area omogenea”.