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Porzi: “Umbria laboratorio con Pd, M5s e civici”

Redazione

Porzi: “Umbria laboratorio con Pd, M5s e civici”

La sfida di Zaffini (FdI) | Intanto i Socialisti sposano UdT e bocciano l'ipotesi Fora
Gio, 29/08/2019 - 16:51

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Tra sintesi della galassia civica e tatticismi dei partiti, anche a seguito del mutato scenario politico nazionale, il centrosinistra cerca di arrivare ad una mediazione per la definizione della coalizione, del programma e soprattutto del candidato presidente per la Regione.

I Socialisti, con il sindaco di Città di Castello che sabato aveva criticato la linea del Pd e del commissario Verini, trovano una convergenza con l’Umbria dei Territori, la federazione dei civici già presenti in molti Comuni, animata dalla sindaca di Assisi Proietti e dal consigliere tuderte Pizzichini.

E raccogliendo proprio l’appello all’unità (ma anche allo s top alle fughe in avanti) della sindaca di Assisi, il Psi silura l’ipotesi che arriva da una parte degli altri civici, quelli del Cantiere, di candidare Andrea Fora.

Siamo convinti – scrive il Psi accogliendo la proposta dell’Umbria dei Territori – che occorra lavorare insieme per presentare una coalizione riformista rinnovata ed innovativa. Da parte nostra, siamo disponibili a raccogliere la sfida lanciata dai movimenti civici sul piano del metodo e dei contenuti politici”.

Porzi, un ponte verso il M5s

Il Pd, oltre a tenere insieme le varie anime civiche e le forze politiche dell’area di centrosinistra, in questa fase è interessato a verificare la possibilità di un accordo locale (potenzialmente pesante in termini di voti) con il Movimento 5 stelle.

E nonostante le precisazioni dei parlamentari pentastellati, che aprono le audizioni delle Regionarie su Rousseau e spiegano che, in base al loro Regolamento, un’alleanza al momento non è possibile, c’è chi insiste per aprire un dialogo. Come la presidente dell’Assemblea legislativa umbra, Donatella Porzi, che già prima dell’accordo romano aveva aperto ai cinquestelle. “L’accordo tra Zingaretti e Di Maio a livello nazionale per la nascita di un Governo di legislatura fondato su un accordo politico – insiste Porzi – apre uno scenario nuovo anche in Umbria che è la prima Regione dove si andrà a votare. Questo impone l’immediata costituzione di un tavolo politico intorno al quale il M5s, i partiti, i movimenti civici e le forze storiche della coalizione si confrontino sui contenuti e sui programmi per la nascita di una esperienza politico-istituzionale di ‘Regione-Laboratorio’”.


Alleanza Pd – M5s, cosa cambia in Umbria


E’ nostro dovere – prosegue Porzi – creare le giuste condizioni e dimostrare coraggio, superando presto le diffidenze e le reciproche riserve. E’ innegabile che i rappresentanti del M5S in questi anni hanno avuto la possibilità di conoscere le Istituzioni e capirne i meccanismi, come è innegabile che il Pd e il centrosinistra abbiano bisogno di allargare i propri orizzonti per continuare ad essere forza di Governo anche con l’appoggio dei civici e delle altre forze politiche che condivideranno questo progetto”.

Si possono coniugare i diversi punti di partenza e farli convergere nel primo esperimento di Governo regionale – è il suo invito – che rafforzi reciprocamente sia la linea del segretario Zingaretti sia la sfida raccolta da Di Maio. Evitiamo fughe in avanti indicando termini perentori, partiamo piuttosto da un confronto veramente aperto, sincero dove i contenuti e le sintesi politiche siano il frutto dell’apporto di tutti i punti di vista. Serve un momento di alta politica dove tutti si pongano, in maniera autentica, disponibili a farsi positivamente contaminare dalle competenze altrui”.

Anche Da Sinistra per l’Umbria tifa giallorosso

Anche “Da Sinistra per l’Umbria del futuro”, che ha riunito l’Assemblea regionale, proprio partendo dalla mutata situazione politica italiana, ha ribadito la necessità di rilanciare, pure in Umbria, la composizione “di una coalizione più ampia possibile – sul modello del probabile nuovo governo nazionale – coinvolgendo, anche il Monimento 5 Stelle, per non consegnare l’Umbria alla Lega antieuropea, xenofoba, classista e i suoi alleati di destra”.

Per questo rinnova l’invito “a tutte le forze politiche, che guardano con favore ad una coalizione ampia e contaminata dalle diverse sensibilità del variegato mondo della sinistra e dei movimenti civici democratici, a lavorare per trovare un comune accordo su un progetto che abbia come base l’innovazione e la discontinuità delle politiche e delle candidature”.

Questi i temi prioritari della coalizione secondo da Sinistra per l’Umbria del Futuro: ambiente; ricostruzione; sostegno alle famiglie in difficoltà; miglioramento del servizio socio-sanitario; pari opportunità; infrastrutture e trasporti; infrastrutture digitali; diritto allo studio; turismo.

La sfida di Zaffini

La prospettiva di un’ampia coalizione che comprenda anche i pentastellati per fermare la destra non preoccupa il senatore di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini: “Riguardo l’ipotesi di nuove alleanze regionali che riflettono il quadro politico nazionale l’accordo è assolutamente auspicabile in quanto produce una semplificazione del quadro politico ripristinando finalmente il bipolarismo – dice il segretario umbro del partito di Giorgia Meloni -. Così facendo non ci sarebbe più quel terzo partito a barcamenarsi tra chi governa e chi ha perso, a seconda della convenienza. Di certo questa operazione consentirebbe agli elettori di sapere in anticipo per chi votano senza correre il rischio, altissimo, di ritrovarsi a loro insaputa dinanzi ad accordi di palazzo che smentirebbero la preferenza espressa, realizzando quell’inganno che a livello nazionale si sta materializzando per la formazione del nuovo governo“.

L’Umbria – prosegue Zaffini – ha bisogno di chiarezza, di certezze per il proprio futuro e di una maggioranza stabile. La presenza di tre poli crea confusione soprattutto se all’orizzonte si profilano accordi posticci tra partiti. Per questo motivo FdI auspica un percorso di chiarezza in senso bipolare. Per il bene di tutti chi perderà le elezioni – prosegue il senatore – dovrà battersi per una seria opposizione senza pensare a tessere alleanze contro natura all’insaputa degli elettori e a tradimento della volontà popolare. Ecco perché, nonostante la comicità della situazione che vede due debolezze politiche, in questo caso non si può parlare di forze, che fino a ieri si sono attaccate, insultate, denunciate e tirate gli stracci in faccia, Fratelli d’Italia auspica anche in Umbria l’alleanza tra Pd e M5s. Non è difficile intuire da quale parte sta il vecchio e dove sta invece il nuovo. Gli umbri sono stanchi e sfiduciati per i troppi anni di Sinistra al potere, finora in questa regione troppe cose non hanno funzionato e non continueranno a farlo neppure con un po’ più di urlata honestà“.

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