Il consigliere Donatella Porzi (Misto): “La Legge regionale ‘30/2004’ che regola le Norme in materia di bonifica non va toccata"
“La Legge regionale ‘30/2004’ che regola le Norme in materia di bonifica non va toccata. La perplessità che abbiamo avuto sin dall’inizio rispetto alle modifiche proposte, è stata rafforzata dopo aver ascoltato la posizione dei rappresentanti dei tre Consorzi di bonifica regionali. Peraltro, con l’assessore Morroni che ha espresso un parere contrario alle modifiche, nella maggioranza la Lega resta isolata rispetto ad una proposta che, di fatto, rischia di depotenziare un sistema fondamentale per la tutela del territorio, la cui efficienza è legata ad una gestione capillare e mirata del territorio stesso”.
Il consigliere regionale Donatella Porzi (Misto), fa il punto in merito alla proposta di Legge presentata Daniele Nicchi (Misto) e Stefano Pastorelli (Lega), che prevede il trasferimento di alcune funzioni in materia di bonifica all’Agenzia forestale regionale. Il testo, che va a modificare la legge regionale ‘30/2004’, è stato sottoposto più volte all’esame della Prima Commissione e gli stessi firmatari avevano presentato un emendamento interamente sostitutivo dell’Atto iniziale che punta ad eliminare le previsioni che potrebbero essere oggetto di rilievi di legittimità costituzionale, sulla base delle osservazioni contenute nella scheda tecnico-normativa redatta dagli uffici di Palazzo Cesaroni. “Convinti che fosse necessario un confronto con i diretti interessati fino a quel momento mancato – evidenzia Porzi – alla riunione della Prima Commissione che si è tenuta lo scorso 26 febbraio alla presenza dell’assessore Roberto Morroni e dei tecnici dell’assessorato, sono stati invitati i rappresentanti dei tre Consorzi, intervenuti con il presidente del Consorzio Bonificazione Umbria, Paolo Montioni, il direttore del Consorzio Val di Chiana Romana e Val di Paglia, Carlo Baldassarre e il presidente del Consorzio di Bonifica Tevere Nera, Massimo Manni. E’ emerso con chiarezza che per le funzioni assegnate e la mole di lavoro da svolgere, il ruolo dei Consorzi non può essere ridotto a strumento operativo sotto il controllo e la vigilanza dell’Afor. Questa scelta rischia di ingenerare confusione e minore efficienza nella gestione del servizio. Riteniamo, dunque, che vada mantenuto l’assetto attuale, con i Consorzi di bonifica che continuano ad operare in autonomia nei 49 Comuni della nostra regione in cui insistono, ciascuno nelle rispettive aree di competenza, e l’Afor che continua ad occuparsi della bonifica dei restanti 43 Comuni”.
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