E’ stata approvata con il sì di Castello Cambia (proponente), FI, Fd’I, M5S, Tiferno Insieme, e l’astensione dell’intera maggioranza (Pd, Psi, La Sinistra), la mozione sulla pista ciclabile sull’asta del Tevere che abbraccia Città di Castello, Montone ed Umbertide. Nel dispositivo, integrato rispetto all’originale dal passaggio in commissione con i tecnici, si chiede “una verifica sull’avanzamento dei lavori e sull’eventuale slittamento della data di consegna degli stessi, sulla congruità di interventi e progetto, specialmente in relazione a misure di salvaguardia della salute dei cittadini, del tracciato e un regolamento sulla manutenzione”.
“Finanziato dal Piano di Sviluppo rurale con 5 milioni di euro, nonostante l’annunciato completamento nell’estate 2016, il progetto non solo non è finito ma presenta criticità, che hanno già provocato una lievitazione di costi (circa 200mila euro per i lavori e circa 40mila per il direttore dei lavori)” ha detto Emanuela Arcaleni (Castello Cambia), presentando la mozione all’assemblea: “Insieme all’esborso consistente di denaro pubblico (circa 2 milioni) il percorso mostra problematiche, tra cui l’assenza di segnaletica verticale, il passaggio di moto da enduro e mezzi agricoli e l’esposizione agli effetti di fitosanitari e concimi usati nei campi di tabacco a ridosso del percorso”.
Abbiamo riscontrato incongruità progettuali a Coldipozzo e Montone. Potremmo vantarci di avere la prima “pista nera ciclabile” d’Europa. Manca completamente una specifica segnaletica che guidi ai principali luoghi storico-culturali. Verifichiamo, approfondendo l’argomento anche in commissione e correggiamo finché siamo ancora in tempo
L’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi ha iniziato dalla fine: “Colgo la disponibilità ad andare in commissione. Dal punto di vista tecnico il tracciato è stato approvato nel 2015 in conferenza dei servizi. Gli agricoltori sono tenuti a misure specifiche nell’utilizzo dei fitofarmaci. Esiste una regolamentazione che consente la salvaguardia ma la progettazione non è stata legata alle coltivazioni“. Secondi ha poi concluso con due aspetti di carattere più generale: “Ritengo auspicabile la convivenza con chi opera all’interno del territorio. Rispettare le norme deve essere un principio specifico. Non dobbiamo dimenticarci che è un parco naturalistico e che alcuni aspetti sono connessi all’habitat di un parco fluviale. Dobbiamo adeguarci alla natura del territorio e non viceversa”.
Vittorio Morani (Psi) ha allargato lo sguardo: “Ben vengano le piste ciclopedonabili, tanto meglio se finanziate con il Piano di Sviluppo rurale. Occorrerebbe uno sforzo maggiore per studiare percorsi diversi e alternativi. Le richieste della mozione sono legittime.”.
Marco Gasperi (M5S) ha parlato di “una grande variazione di spesa, il 130% in più rispetto all’inizio, da 800mila a quasi 2 milioni. Il termine pista-nera è adatto. Facciamo una gita e rendiamoci conto”.
Vincenzo Bucci (Castello Cambia): “Quello che abbiamo scritto è frutto di una ricerca su campo. Il progetto è carente: ci sono scelte incomprensibili. Le strade vicinali diventano strade del tabacco. E’ migliorabile”.
Luciano Tavernelli (Pd) ha detto che “alcune verifiche possono essere fatte. Le sollecitazioni della mozione sono recepite. Pensiamo al progetto ma anche a come collegarla ad altri itinerari tematici come quelli legati a Francesco”.
Nicola Morini (Tiferno Insieme): “Giusta l’analisi proposta da Tavernelli e l’estensione ad altri percorsi. Lo sviluppo di un turismo ciclo-pedonale sarebbe una delle dinamiche più interessanti per la nostra Valle”.
Nella replica Arcaleni ha detto: “La fine è prevista con il 2017: facciamo una verifica prima. Se lo faremo in commissione, sono d’accordo con tale passaggio e cambio la mozione. I tempi sono brevi”. Secondi ha aggiunto che “i lavori sono una cosa, la gestione della pista un’altra. Riguardo alla variante, alcune modifiche sono state fatte in partecipazione con i soggetti coinvolti dagli espropri. L’Amministrazione è disponibile al confronto in commissione”.
Nella dichiarazione di voto, Tavernelli ha proposto di non votare e di prendere la mozione come base per la commissione; Gasperi ha invitato al voto, modificandola con l’impegno in commissione. “Bisogna prendere un impegno politico“; Bucci: “Verifica con tecnici e altri soggetti interessati in commissione entro un mese”.