Per il sito di Pietrafitta PF5, costituito dal ciclo combinato a metano da 365MW, tornato pienamente produttivo da settembre 2018, non può essere gestito dalle 24 persone previste in pianta organica quando la lavorazione era ferma.
E’ quanto ribadiscono Filctem Cgil e Rsu, evidenziando a questo proposito come, grazie al loro impegno, nel corso del 2019 siano arrivate 6 unità in più, oltre le 12 unità della struttura di turno prevista da Enel. Inoltre si prevedono ulteriori arrivi di colleghi per il 2020, cosa positiva per chi si è battuto con mobilitazioni e scioperi per chiedere maggiore personale, come hanno fatto la Filctem e Rsu di Pietrafitta.
Eppure, lamentano i sindacati, “sono andati persi numerosi posti di lavoro e know how con prepensionamenti e spostamenti di personale da Pietrafitta ad altri luoghi di lavoro, seguendo una strategia poco lungimirante che oggi mostra i suoi limiti“.
Altro aspetto non secondario su cui la Rsu pone l’attenzione è quello delle mancate risposte per l’indotto sul territorio, in quanto vengono impiegate ditte provenienti da fuori Regione, per svolgere attività di ordinaria manutenzione elettrica, meccanica, carpenteria, pulizie civili, manutenzione del verde e servizio di portineria, perdendo occasioni per dare risposte occupazionali ad un territorio profondamente segnato dalla crisi economica.
In ottica futura, afferma la Rsu, Enel ha l’intenzione di investire in nuovi cicli combinati a ciclo aperto, che sopperiranno all’uscita dal carbone, quindi è evidente che Pietrafitta svolgerà un ruolo centrale da qui ai prossimi venti anni.
Proprio per questo non è accettabile che venga lasciato ai margini delle strategie aziendali e dell’azione politica regionale e locale.
La Rsu chiede dunque “maggiore impegno e un segnale forte da parte della politica e dei nostri amministratori che fino ad oggi hanno messo in secondo piano il futuro dell’impianto di Pietrafitta nuova“.
E di sapere lo stato di attuazione del protocollo di intesa siglato nel maggio 2019 sulla riqualificazione dell’area industriale di Pietrafitta tra Regione, Enel e Comuni di Piegaro e Panicale.
E poi c’è la partita del progetto “Future-E“, “che ad oggi – evidenziano i sindacati – rimane confinato soltanto nel mondo delle idee“.
La Filctem-Cgil e la Rsu di Pietrafitta ritengono che di fronte alla grande possibilità di sviluppo che potrebbe derivare da un maggiore utilizzo di questa realtà, effettivamente si stia facendo poco o niente.