Si gioca tutto sul genere musicale tanto caro all’Umbria, il jazz, che vede proprio in Perugia una delle città italiane che più ha preso a cuore la sua rappresentazione. Si punta sulla moda del momento, su quella “filosofia” della barba, un pò hipster un pò oversize. Si mescola tutto con la voglia prepotente esplosa nel capoluogo umbro, di riprendersi il centro storico, spettatore, troppo spesso, della chiusura di tanti locali. I ragazzi di Radiophonica “fanno centro”, un’altra volta: dopo l’esperienza vincente di U_Jazz in Radio, arriva dunque “Hat and Beard”, e ci si dedica ai live sperimentali ambientati al Caffè Morlacchi. Un ciclo di incontri a ingresso gratuito dedicati interamente al Jazz. Il palco si riempie così ogni giovedì. Il ricco cartellone prevede la partecipazione di giovani talenti provenienti da tutta Italia e dal mondo delle accademie musicali e musicisti già affermati sulla scena umbra.
Questa sera, giovedì 7 maggio, sarà la volta del trio “Agnifili, D’isanto Paris” che proporrà un repertorio che spazia da composizioni originali a “standard” della tradizione pop/rock (Nirvana, Beatles, Radiohead). Tutto, ovviamente, riletto in chiave jazzistica, con un sound insolito ed accattivante. Lorenzo Agnifili al Piano, Pietro Paris al Contrabbasso e Fabio D’Isanto alla batteria.
Si continua con Giovedì 14 Maggio con Urpe, un progetto nato dall’incontro di due musicisti provenienti da percorsi diversi che spaziano dall’armonia tipica della tradizione Jazzistica alla ritmicità complessa ed esaltante della tradizione percussionistica afro caraibica, interpretando in questa chiave le melodie struggenti degli standard della musica latina e del jazz. Al pianoforte Manuel Magrini e alle percussioni Roberto Gatti.
Giovedì 21 si prosegue con lo Swingtet duo che porta in scena uno spettacolo che si ispira stilisticamente alla tradizione zingara alsaziana, dal padre fondatore Django Reinhardt alle varie contaminazioni che fino ad oggi hanno reso vitale e “moderno” lo swing-manouche. I contenuti autoriali e strumentali collocano il concerto in una dimensione odierna mentre il tipo di strumentazione (acustica) comunica una sensazione di sapore retrò “sempreverde”. Su questo binario a cavallo fra la tradizione zingara europea, lo swing d’oltreoceano e la canzone d’autore italiana , si produce un’alchimia nuova ed originale, un suono che strizza l’occhio al mediterraneo. Maurizio Geri alla chitarra e voce, Giacomo Tosti alla fisarmonica.
A concludere il mese di maggio Giovedì 28 con il TOBIA & MICHELE BONDESAN Duo che porta sul palco le sonorità delle popolazioni del passato e del presente usate come riconoscimento di collettività, come centro della cerimonia collettiva. La restituzione di questo senso intenso di comunicazione in Significato universale e primitivo, di ancestrale scambio di sensi fisici é la chiave del duo Tobia Bondesan al Sax Tenore e Michele Bondesan al Contrabbasso. Hat and Beard non si ferma qui e continuerà per tutto il mese di giugno con altre quattro date tutte all’insegna del Jazz.