La riqualificazione della piazza è il risultato di un modo nuovo di superare con successo la carenza delle risorse economiche, grazie alla proficua sinergia pubblico-privato. L’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari sull’intervento di piazza dell’Olmo, in riferimento alle critiche arrivate solo al termine dei lavori, previsto entro la fine di agosto, ritiene che sia necessario riflettere sul senso del luogo, inteso e vissuto come spazio di socializzazione. Il progetto mostra come la piazza, in stato di degrado da decenni, possa ritrovare un posto preciso nelle nuove funzioni del contesto del centro cittadino attraverso modalità d’espressione architettonica attuali e dall’alto valore simbolico, senza abbandonare gli elementi storici ma viceversa ispirandosi a questi e valorizzandoli in chiave contemporanea.
Ecco quindi che la pavimentazione della piazza assume un ruolo fondamentale nel recupero dell’identità del luogo. L’idea centrale è stata infatti di coprire il pavimento con un “cielo stellato” rosa che evoca il culto della notte e le mitologie classiche. Questa illuminazione ricorda la vocazione storica della piazza: luogo di produzione artigianale di giorno e luogo di svago la sera. Il sistema di sedute si svilupperà attorno alle storiche alberature che rimarranno il simbolo della piazza e sarà dotato di una copertura utile anche a schermare il brusio. Una pensilina, in acciaio inox, coprirà le superfici destinate ai tavoli dei locali che si affacciano sulla piazza come se fosse un nastro in movimento che lascia intravedere porzioni di cielo dalle sedute. Inoltre la disposizione è pensata per evitare la sosta dei veicoli pur salvaguardando il passaggio dei mezzi di soccorso e dei residenti.
La piazza tipicamente pavimentata, racchiusa da edifici, collocata al centro delle aree urbane e centro dell’attività politica-sociale, sta scomparendo nelle città europee ma è proprio in questi contesti storici che è possibile impiegare forme alternative d’espressione in funzione degli impieghi che i cittadini fanno di un preciso luogo. La ricerca di uno spazio urbano dotato di forme architettoniche differenti da quelle della piazza tradizionale si spiega attraverso la trasformazione delle funzioni della città. Terni, con la nuova piazza dell’Olmo, intende mostrarsi come una città aperta e caratterizzata dalla modernità, ambito spaziale in cui sono state elaborate le nuove tendenze.
La riqualificazione di piazza dell’Olmo è stata dettata, dunque, dalla volontà di far vivere questo spazio, alimentando il ricordo storico di un luogo anche nella fruizione contemporanea che le nuove generazioni, di fatto, ne fanno.Un modello di gestione innovativo di uno spazio urbano che ha portato a sperimentare anche la prima approvazione di uno “studio unitario complesso” anche per l’occupazione fisica degli spazi che potrà essere esportato in altri luoghi e che ha raggiunto riconoscimenti di livello internazionale. Un progetto che ha seguito tutte le fasi di approvazione e ottenuto il regolare nulla osta della competente Soprintendenza.
Visitando il sito www.piazzadellolmoterni.com è possibile comprendere la portata innovativa del modello attuativo dell’opera ed il suo piano finanziario, nonché i nominativi di tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione.
Per l’assessore ai lavori pubblici “una piazza che si qualifica attraverso l’apporto fattivo di cittadini ed imprese, poteva essere anche un’importante opportunità di confronto con le associazioni del territorio. Spiace quindi che le polemiche di questi giorni arrivino solo al termine dei lavori apportando critiche che non danno merito al quadro complessivo delle scelte operate. Certamente un modello di sviluppo dei progetti che si fonda su un processo di partecipazione attiva, prevede la necessità di un apporto qualificato in tutte le fasi dell’opera ed, ancor di più, in quelle di analisi dei bisogni e della progettazione”.
In merito all’intervento di restyling previsto per piazza San Francesco, il metodo che porterà alla realizzazione dell’intervento sarà tradizionale, si punterà al rispetto dei canoni estetici di contesto in relazione alle capacità di spesa dell’Ente, anche in questo caso si sta attuando un percorso di confronto attento con la competente Soprintendenza. Le scelte progettuali prediligeranno l’utilizzo dei materiali esistenti, sviluppando un’ integrazione architettonica tra gli spazi prettamente pedonali e quelli carrabili.