Petizione contro la Rems a Gualdo Tadino: verso mille firme | Caso politico

Petizione contro la Rems a Gualdo Tadino: verso mille firme | Il caso diventa politico

Alessandro Orfei

Petizione contro la Rems a Gualdo Tadino: verso mille firme | Il caso diventa politico

Mar, 26/10/2021 - 12:44

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Mobilitazione online dei cittadini che rifiutano l'opzione di una Rems a Gualdo Tadino

Sono quasi mille le firme raccolte dalla petizione che chiede di annullare la probabile realizzazione della Rems, la struttura sanitaria per i detenuti con problematiche mentali, prevista a Gualdo Tadino. Struttura che, una volta realizzata, potrebbe far tornare in Umbria Luigi Chiatti.

Alle firme si aggiunge un gruppo Facebook, No Rems.


Rems a Gualdo Tadino, ipotesi ritorno in Umbria per Luigi Chiatti


Il “Mostro di Foligno”, che uccise tra il 1992 e il 1993 Simone Allegretti (4 anni) e Lorenzo Paolucci (13), potrebbe essere il primo ospite dell’ex carcere di Gualdo Tadino, una struttura mai entrata davvero in funzione – dice il testo della petizione – Anche l’Umbria quindi avrà la sua ’’Rems’’, la residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza. Si tratta di realtà sanitarie di accoglienza per autori di reati affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. La struttura individuata è quella dell’ex carcere di Gualdo Tadino, ubicato fuori dal centro storico cittadino, edificio pubblico che ha superato tutte le altre candidature fattesi avanti nel corso dei mesi“.

La scelta di Gualdo Tadino

Il dossier è arrivato diversi mesi fa sul tavolo dell’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, che sarebbe trasecolato di fronte al fatto che l’Umbria sia una delle poche regioni italiane a non disporre di una Rems, di fronte a costi di 300-400 euro al giorno per il mantenimento di ciascun paziente umbro nelle altre regioni. Da qui l’intenzione di procedere. Ed ecco i primi contatti con il Comune di Gualdo Tadino, partiti alcuni mesi fa. A confermarli è il sindaco Massimiliano Presciutti. “Per prima cosa ho ricevuto la richiesta di informazioni in merito a cosa avessimo intenzione di fare con l’ex carcere – racconta – dove è ospitato un centro per disabili adulti, che abbiamo la necessità di spostare. Da qui la nostra candidatura e l’interessamento per la Rems. Ebbene sì, il sindaco decide e porta avanti una scelta così delicata, senza rendere partecipi i cittadini“.

Il caso diventa politico

All’attacco il consigliere comunale della Lega, Alessia Raponi: “Ancora una decisione in totale autonomia quella del sindaco Presciutti che nella candidatura di Gualdo Tadino a ospitare la Rems (struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi) non coinvolge non solo la città e nemmeno il consiglio comunale. Nel prendere una decisione come questa sarebbe stato corretto fare una valutazione basata non solo sull’opportunità economica, come dice lo stesso sindaco nell’ottica di ristrutturazione dell’ex-carcere, ma sull’impatto che tale scelta può avere sul fattore sicurezza – prosegue – E’ evidente che il tema andava discusso e condiviso con la comunità gualdese in un consiglio comunale aperto, ma Presciutti non l’ha fatto, dimenticandosi, ancora una volta, di essere un sindaco che amministra una città e non un uomo solo al comando”.

Quale futuro per il Germoglio?

La consigliera Raponi chiede delucidazioni anche sugli ospiti della cooperativa “Il Germoglio”: “Vorremmo capire, inoltre, come mai l’immobile che lo stesso primo cittadino riconosce – solo ora – come “degradato” possa aver ospitato i giovani con disabilità della cooperativa “Il Germoglio” – afferma Raponi – Se ne deduce che, per Presciutti, una struttura degradata può andar bene per i disabili ma, per i carcerati occorre farne una nuova di zecca. Fa proprio bene la sua maggioranza, nelle risposte che danno alla Lega, a descriverlo come un sindaco “che parla col cuore“. Al momento, peraltro, i genitori dei disabili non conoscono la futura collocazione dei propri figli, né i tempi del loro spostamento. Nel caso in cui si dovesse pensare ad una loro sistemazione presso la futura “Cittadella della salute”, bisognerebbe solo sperare che i tempi di ristrutturazione dell’ex carcere e dell’ex Ospedale Calai coincidano. Un fatto improbabile, che genera comprensibile preoccupazione nelle famiglie dei giovani disabili”.

Cambiotti: “Il sindaco riferisca”

In considerazione del grave allarme sociale che questa notizia ha provocato nella popolazione gualdese e del grave silenzio che tuttora permane da parte dell’Amministrazione, il consigliere Cambiotti chiede con estrema urgenza che il Sindaco Massimiliano Presciutti riferisca nel merito delle questione nel corso delle Comunicazioni del prossimo Consiglio comunale convocato per giovedì 28 ottobre“, spiega il consigliere di SiAmo Gualdo, Roberto Cambiotti.

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