Le analisi effettuate all'Istituto zooprofilattico di Perugia, Centro di referenza nazionale per la peste suina | Casi solo in Piemonte e Liguria
Sono 6, finora, i casi accertati di peste suina africana sulle carcasse di cinghiali portate all’Istituto zooprofilattico Umbria – Marche (Izsum) di Perugia, Centro di referenza nazionale per la peste suina.
Si tratta – spiegano dall’Izsum – di cinghiali prelevati tra il 7 e l’11 gennaio in Piemonte e in Liguria, in particolare tra l’Alessandrino e la provincia di Genova. La zona, cioè, definita “infetta” in base all’ordinanza interministeriale che vieta in quelle aree la pesca, la raccolta di funghi, attività all’aperto e la caccia, ad esclusione della selezione.
Sono in corso accertamenti su diversi altri casi sospetti di cinghiali portati all’Iszum. Tutti riguardano comunque cinghiali e non si registrano al momento casi tra suini di allevamento.
Piano straordinario abbattimento cinghiali,
la richiesta al Ministero
Gli esami vengono effettuati sulla milza prelevata dai cinghiali trovati morti.