I tre esemplari trovati morti nello Spoletino e nella zona di Castiglione, i resti portati dalle guardie ambientali all'Izsum per le analisi
L’Istituto Zooprofilattico dell’università di Perugia (centro di riferimento nazionale per lo studio, monitoraggio prevenzione e profilassi della peste suina africana -Psa-) sta in queste ore analizzando ed effettuando lo screening su almeno 3 carcasse di cinghiali, ritrovati morti in tre distinti luoghi tra cui Spoleto e Castiglion del Lago.
La segnalazione è arrivata dalle guardie ambientali del Wwf, visto che gli animali non presentano apparenti segni di uccisione da attività di bracconaggio o sparo o impatto da incidente stradale.
Wwf Perugia parla di “pesanti sospetti” sulle tre carcasse di cinghiale. Che, qualora venissero confermati, farebbero scattare in automatico le limitazioni su caccia, pesca, raccolta funghi e altre attività.
Limitazioni che al momento, in base all’ordinanza interministeriale firmata giovedì, riguardano solo 114 comuni di Piemonte e Liguria dove sono stati trovati i cinghiali su cui l’Izsum di Perugia ha confermato il contagio da peste suina africana.
“La catastrofica diffusione della Psa anche agli allevamenti suinicoli – conclude il Wwf Perugia – sarebbe il ‘colpo di grazia’ all’intero comparto.
Ovviamente, i tre cinghiali possono essere stati uccisi anche da cause che nulla hanno a che vedere con la peste suina africana.