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Perugina, Nestlè annuncia fine contratti solidarietà

Redazione

Perugina, Nestlè annuncia fine contratti solidarietà

La vertenza arriva in Regione Umbria | La voce dei sindacati
Lun, 31/08/2015 - 21:03

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Fine dei contratti di solidarietà e volumi produttivi in linea con lo scorso anno: è quanto annuncia la Nestlè-Perugina per lo stabilimento di San Sisto, a Perugia.
Nestlè – spiega l’azienda in una nota – è impegnata a sostenere lo sviluppo competitivo della fabbrica di San Sisto e sta elaborando un piano di riposizionamento del brand che favorisca il rilancio delle produzioni, in uno scenario comunque negativo in termini di consumi.

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Da domani, in particolare, si interromperà il ricorso ai contratti di solidarietà, utilizzati per adeguare la produzione alla stagionalità tipica dei consumi di cioccolato. Tutti gli addetti alla produzione rientreranno al lavoro e saranno impegnati per la campagna della stagione 2015-2016, “che tutti ci auguriamo sia di successo per i prodotti Perugina“, prosegue la nota.
In una situazione economica che permane tuttora problematica“, l’azienda “ha programmato il proprio mix produttivo in coerenza con le richieste del mercato che vedono crescere i prodotti legati al canale Gdo, mentre continua la contrazione dei volumi destinati al canale pasticceria“.

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Volumi quindi che si prevedono in linea con quelli realizzati lo scorso anno, anche se ridistribuiti su produzioni diverse, che richiedono modalità e tempi di lavorazione differenti rispetto al precedente mix produttivo.
L’azienda, sollecitando ad evitare in proposito notizie infondate e dichiarazioni definite “da bar“, ricorda infine gli investimenti sostenuti per garantire la presenza della Perugina ad Expo 2015 con un padiglione interamente dedicato, “che sta contribuendo a consolidare la visibilità del marchio a livello sia nazionale che internazionale“.

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Il caso in Regione – Quella della Nestlè – Perugina è una vertenza che non deve interessare soltanto Perugia e l’Umbria, ma l’intera economia nazionale. La politica regionale deve impegnarsi fortemente affinchè possa essere anticipata la prevista convocazione di un tavolo da parte del ministero per lo sviluppo economico. Il contratto di solidarietà, sottoscritto lo scorso anno, avrà termine ad agosto 2016 e conoscendo i tempi di una multinazionale non possiamo perdere nemmeno un giorno. Si tratta di una vertenza ‘sui generis’ in quanto gli stessi lavoratori hanno voluto approntare un piano industriale, ma il perdurare del silenzio della proprietà desta grandissima preoccupazione“. Questo quanto emerso stamani in seconda commissione, presieduta da Giuseppe Biancarelli, nel corso di una audizione con le rappresentanze sindacali in merito alle problematiche dello stabilimento Nestlè-Perugina di San Sisto.
Al termine della riunione – riferisce un comunicato della Regione – dopo l’illustrazione dettagliata della situazione da parte dei sindacalisti Michele Greco (Fai-Cgil), Dario Bruschi e Massimiliano Binacci (Fai-Cisl), Daniele Marcaccioli (Uila-Uil), seguita da numerosi interventi da parte dei membri della Commissione e da altri consiglieri regionali presenti alla riunione, il presidente Biancarelli ha raccolto varie proposte e convenuto di trasmettere una informativa alla presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi e quindi all’Ufficio di presidenza, per comunicare l’avvenuta audizione di oggi, alla quale faranno seguito altri incontri a cui verranno invitati la giunta regionale e la proprietà dell’azienda. Tutti i consiglieri regionali presenti hanno espresso la volontà di predisporre a breve, dopo le audizioni programmate, una mozione condivisa da votare in Aula quale impegno forte da parte di assemblea ed esecutivo per “seguire da vicino – come ha rimarcato Biancarelli – questa delicata vicenda, che riguarda l’economia di un intero territorio e la tranquillità di tantissime famiglie“.
Per Michele Greco (Fai-Cgil, “si tratta di una vertenza di carattere nazionale, per questo è necessario un impegno diretto da parte della politica regionale, alla quale chiediamo di intervenire con forza presso il Mise per accelerare la già prevista convocazione delle parti interessate. Possiamo definirla una vertenza ‘sui generis’ poichè abbiamo predisposto una nostra proposta già illustrata alla presidente della giunta regionale Catiuscia Marini, al sindaco di Perugia Andrea Romizi e al sottosegretario del Mise Giampietro Castano. Chiediamo alle istituzioni e all’azienda la messa a punto di un percorso utile a salvaguardare i livelli occupazionale. Porteremo questa vertenza anche in sede europea e consegneremo alla Nestlè il nostro piano industriale, convinti di avere ogni caratteristica utile per garantire un futuro alla Perugina“.
Secondo Dario Bruschi (Fai-Cisl), è una “vertenza preoccupante perchè tocca un settore considerato anticiclico per eccellenza. Chiediamo di conoscere le proposte della Nestlè, chiamata a mettere in campo strategie di investimento sulla Perugina, come assicurato in sede di sottoscrizione del contratto di solidarietà, ma ad oggi non rispettate: rilancio del marchio ‘Perugina’ in Italia e all’estero; sviluppo del sito di San Sisto; pieno utilizzo dell’attuale articolazione tecnologica dello stabilimento, migliorandone l’efficienza operativa. Su tutto ciò chiederemo chiarezza il prossimo 9 ottobre in Confindustria, a Perugia, dove sarà presente il direttore generale della Divisione Dolciari di Nestle’ Italiana, Corrado Castrovillari“.
Tra un anno – ha detto Daniele Marcaccioli (Uila-Uil) – scadrà il contratto di solidarietà, per questo è urgente un progetto serio e un piano industriale. Sarà complicato tornare a chiedere il rinnovo di questa tipologia contrattuale che pesa comunque sugli stessi lavoratori. Ci troviamo di fronte ad una situazione complicata che chiede la sensibilizzazione di tutti. Si tratta di una situazione in cui è necessario tenere lontane speculazioni mediatiche e di interesse. Chiediamo chiarezza da parte dell’azienda. Ci sono le potenzialità giuste per garantire un futuro alla Perugina”.
Per Massimiliano Binacci (Fai-Cisl), “è fondamentale che tutte le forze politiche remino dalla stessa parte perchè la Perugina è imprescindibili da Perugia. Purtroppo, da parte dell’azienda non vediamo la volontà di fare investimenti. C’è molta incertezza che grava sul futuro degli operai ed il silenzio della Nestlè aumenta le nostre preoccupazioni“.
Tra i consiglieri regionali, Claudio Ricci (Rp – portavoce Cd e Civiche) ha detto: “Bene la predisposizione di proposte da parte degli stessi lavoratori quali soluzioni possibili per il futuro. Massima disponibilità ad intraprendere un percorso comune per interventi complessivi e per individuare azioni da sostenere insieme. Aziende come la Perugina sono profondamente legate all’identità del luogo dove producono. E’ importante dar vita ad un documento condiviso, semplice e sintetico che la Commissione proporrà all’Aula per arrivare ad una mozione unitaria da votare insieme. E’ necessario costruire un percorso operativo per i prossimi mesi, prima della scadenza del contratto di solidarietà”.

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