Per l’Italia sprecona la vittoria è di rigore. I festeggiamenti, lo striscione “Fuck the Queen” - Tuttoggi.info

Per l’Italia sprecona la vittoria è di rigore. I festeggiamenti, lo striscione “Fuck the Queen”

Redazione

Per l’Italia sprecona la vittoria è di rigore. I festeggiamenti, lo striscione “Fuck the Queen”

Lun, 25/06/2012 - 01:07

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di Fabio Muzzi

Una vittoria arrivata nel modo più sofferto e casuale quella della nazionale italiana agli Europei di calcio che si stanno svolgendo in Polonia e Ucraina. È forse questa la spiegazione più logica alle scene di festeggiamento a Porta Romana di Foligno che hanno ricordato vittorie di finali passate. Non si tratta infatti di una finale, quella che si è disputata, come tutti sanno, è stata la partita di un quarto di finale, ma le scene di giubilo facevano pensare ad altro. Le chiavi di lettura possono essere molteplici. Dalla sofferenza con cui si è arrivati alla vittoria di una partita il cui esito sembrava scontato prima dell’avvio: nonostante l’avversaria fosse una squadra blasonata come l’Inghilterra, vederla giocare nel girone di qualificazione ha fatto pensare ad una nazionale mai così in crisi di gioco. Durante la partita poi, il predominio della nazionale italiana – che nel girone di qualificazione non aveva certo impressionato per il possesso palla – ha fatto sperare in una vittoria che potesse arrivare con facilità entro i 90 minuti di gioco. Ma nel calcio il possesso palla e le numerose occasioni possono non bastare se non si riesce a fare gol. E così se non si segna, vuoi per la sfortuna, vuoi per gli undici giocatori inglesi immolati a protezione della propria porta, vuoi per i pali, vuoi per gol annullati per pochi centimetri, vuoi per la lentezza nel concludere di Balotelli che sta dimostrando sempre più di non avere nelle sue corde la rapidità di esecuzione, ogni accenno di contropiede può tramutarsi in una beffa, come beffa ideale avrebbe potuto rivelarsi la lotteria dei rigori. E invece, per una nazionale che è arrivata in semifinale segnando un solo gol su azione, i calci piazzati si sono rivelati ancora una volta una delle armi in più. Una chiave di lettura per le scene di giubilo potrebbe essere dunque legata al risultato ottenuto nel modo più casuale pur meritando di chiuderla prima. L’altra chiave di lettura è legata alla Germania in chiave passata, presente e futura: è ancora negli occhi di tutti la semifinale disputata nel recente passato con la corazzata tedesca, il tacco di Pirlo, il gol di Grosso, il raddoppio di Del Piero la vittoria che ci ha aperto le porte alla conquista del mondiale 2006; in chiave presente il timore di una squadra che si sta rivelando la più in forma per la conquista dell’europeo e, in chiave futura, la possibilità di accedere ad una finale che a quel punto sarebbe alla portata dell’Italia. Altre chiavi di lettura potrebbero essere legate alla crisi, alla sfida tra la rigidità del paese di Angela Merkel da una parte, e la drammatica situazione che sta attraversando l’Italia di Monti dall’altra, ma qui ci si addentra in considerazioni socio-economiche troppo complesse da affrontare nel momento dei festeggiamenti.
Restano le immagini di una vittoria meritata sul campo ma ottenuta oltre i minuti regolamentari, del fiume di persone che si è riversato a Porta Romana di Foligno, di centinaia di ragazzi che cantavano in coro l’inno di Mameli e di uno striscione di dubbio gusto che recitava “Fuck the Queen”.

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