Ennesimo capitolo sulla travagliata strada che dovrebbe(?) portare ad un accordo tra Stirati e il Pd di Gubbio per le prossime elezioni amministrative. Stavolta la coalizione che sostiene il sindaco uscente (“Liberi e democratici”, “Scelgo Gubbio”, Psi e Sinistra italiana) e che lo ha ricandidato per il secondo mandato, ha deciso di fare chiarezza sui contatti in corso in questi giorni con il partito di piazza Oderisi.
I rappresentanti delle 4 liste civiche hanno infatti puntualizzato che “un eventuale accordo con il Pd – o con qualunque altro soggetto politico e civico – può essere realizzato solo se tutti sottoscrivono alcuni punti fondamentali di carattere politico, programmatico e di metodo. Ci rivolgiamo soprattutto ai cittadini per assicurare loro che ogni intesa – da parte nostra – sarà trasparente e lineare, escludendo categoricamente qualsiasi rischio di trasformismo. Non siamo disposti a sottoscrivere alcun accordo di potere. Ed è per questo che, ai nostri interlocutori, a cominciare dal Pd, chiediamo un pronunciamento pubblico e chiaro su alcune questioni“.
La coalizione di Stirati, dunque, detta precise condizioni, a partire dal “riconoscimento del lavoro svolto nel quinquennio 2014-19 dal sindaco Stirati e dalla sua amministrazione, con il rigetto politico della mozione di sfiducia firmata anche dal gruppo consiliare del Pd”. Oltre a questo pretende anche “un impegno formale e sostanziale da parte dei segretari comunale e regionale del Pd a sostenere la netta contrarietà all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici del territorio e la revoca della delibera della Giunta regionale sul taglio al servizio del laboratorio analisi di Gubbio“
Considerata la natura civica del progetto nato nel 2014 intorno alla figura di Filippo Stirati, è necessario che chi intende far parte della coalizione metta da parte il proprio simbolo di partito per fare una scelta innovativa e di discontinuità col passato. Per questo, riteniamo essenziale anche un passo indietro dell’attuale segreteria comunale del Partito Democratico, per favorire la nascita di un comitato che possa dialogare in maniera costruttiva con la coalizione di centrosinistra guidata dal Sindaco
L’aver chiesto le dimissioni di Stirati in varie occasioni tra il 2014 e il 2019, inoltre per la coalizione rende di fatto “incandidabili i consiglieri comunali uscenti del Pd (Virna Venerucci e Marco Cardile, ndr). Più in generale, la lista civica proposta dal Pd all’interno della coalizione dovrà dare un netto segnale di discontinuità e di rinnovamento, sulla base di criteri rigorosi, certi e condivisi da tutte le forze in campo”.
“La nostra intenzione – concludono i rappresentanti delle 4 liste civiche – è quella di continuare a rinnovare e rigenerare la politica cittadina, senza fermare in alcun modo il processo iniziato da Stirati e dalla sua maggioranza nel 2014. Ora attendiamo risposte chiare e fatti concreti. Solo così un accordo potrà dirsi concluso“.