Bilanci e previsioni che aprono nuovi capitoli in fatto di contributi alle manifestazioni culturali da parte del Comune di Perugia. Risorse scarse che diventano, anno per anno, sempre più preziose e che per festival o eventi con l’obiettivo di promuovere il territorio, rappresentano profonde boccate di ossigeno.
Piccole fette di una torta golosa che, per virtù e necessità, andrebbero spartite al meglio e in quanti più piatti possibili. In questo contesto si inserisce una delle polemiche più rappresentative di questo 2016 iniziato da poco, o vero, quanti fondi il Comune di Perugia sta investendo e devolverà nella rievocazione storica di Perugia 1416?
Al momento si possono fare solo alcune stime, atti comunali alla mano, su quelle fatte sino ad ora, ma diventa importante capire nei prossimi anni come si tradurrà il sostegno di Palazzo dei Priori alla manifestazione quattrocentesca.
Ad offrire una risposta, un emendamento a firma dei consiglieri Miccioni, Borghesi, Mori e il capogruppo del Pd Mencaroni che ammette come Perugia 1416 assorba la maggior parte delle risorse destinate alle manifestazioni culturali del Comune di Perugia. Questo almeno secondo quando comparirebbe in alcuni atti comunali. Se per il Festival del giornalismo, che ogni anno registra un successo e con eco a livello internazionale, il Comune di Perugia contribuirebbe con 30mila euro (non come fondo diretto ma come frutto dell’iscrizione all’associazione), l’associazione organizzatrice della rievocazione storica riceverebbe 100mila euro per il 2016, altrettanti 100 per il 2017 e 75mila euro nel 2018. Per un totale di 275mila euro in tre anni ma zero nel 2015. Troppi? Pochi? La cultura non ha prezzo, certo, ma la minoranza è convinta che si potrebbe trovare un modo diverso e forse più utile per impegnare la stessa cifra.
“Pensiamo invece, – continuano da casa Pd – che sia più giusto e congruo che l’associazione che curerà la manifestazione storica, fortemente voluta solo da “un pezzo” di questa Giunta, riceva un contributo di 30mila euro e che possa invece recepire ulteriori introiti tramite sponsorizzazioni private o attraverso altre forme di finanziamento”.
Ma se continuiamo a dare uno sguardo alla restante programmazione economica fino al 2018, il panorama di chi riceve aiuti economici e chi no, è più chiaro. I contenuti concessi alla Fondazione Umbria Jazz, organizzatrice dell’omonimo evento, riceverebbe dal 2015 al 2018, ogni anno, poco più di 43mila euro. Minimo il finanziamento dedicato alle altre manifestazioni culturali nel Perugino che, se nel 2015 si vedevano affidare 63mila euro, quest’anno accederebbe solo a 20mila euro, nel 2017 13mila e zero contributi nel 2018.
“Riteniamo più equo e opportuno – spiega il consigliere Miccioni – invece che il Comune possa reinvestire i 70mila euro restanti, così come proposto nel nostro emendamento: 40mila euro per finanziare ulteriormente Umbria Jazz” (che vanno ad aggiungersi ai 43mila annui presenti nel bilancio). Cifre che, ad esempio, potrebbero tornare a portare la manifestazione fuori dalle mura del centro storico, nelle piazze dei quartieri periferici come avveniva 10 anni fa”.
Secondo i consiglieri di opposizione, altri 20mila euro potrebbero ricadere a favore delle altre manifestazioni culturali che si sono visti più che dimezzare i contributi di quest’anno, del prossimo anno mentre quelli del 2018 sarebbero pari a zero. “I restanti 10mila in favore delle associazioni che gestiscono gli impianti sportivi del nostro territorio, che meritano una maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione comunale, in quanto della loro importante attività beneficiano per tutto l’anno gran parte dei cittadini di Perugia”. Impianti stritolati dalle spese di gestione delle strutture e che dimostrano di avere alcune difficoltà. “In particolar modo – conclude Miccioni – si potrebbe aumentare il fondo dedicato all’assistenza per i disabili che al momento sarebbe di un milione di euro ma che a fronte dell’aumento di persone con disabilità, non risulterebbe più sufficiente“.
Dalle polemiche alle controproposte quindi in quella che fino a poco fa era una città divisa tra fautori e contrari a Perugia 1416 e ora è una bilancia che ha su un piatto la voglia di un evento in pompa magna mentre e sull’altro una galassia di realtà che non vogliono sentirsi “figlie di un dio minore”.
La smentita di Ciccone. Ma arriva rapida la smentita di Arianna Ciccone, organizzatrice del festival internazionale del giornalismo: “Non riceviamo 30mila euro dal Comune – spiega commentando il nostro post su Facebook – Quest’anno ha contribuito con una copertura spesa di 3mila euro per l’installazione Anything to say? E, come sempre, per l’utilizzo della sala dei Notari e le due giornate del teatro Morlacchi”.
A rispondere e a precisare il comunicato stampa a firma Pd il consigliere, Leonardo Miccioni che si scusa per l’inesattezza e spiega: “Perdonami, ma l’errore o l’imprecisione sono miei e non della giornalista. Gli uffici del Comune di Perugia, mi hanno spiegato che il Comune non eroga di fatto nessun contributo per #ijf16, ma pagano una quota associativa al centro italiano di giornalismo. Il festival, infatti, alla voce contributi ha zero”.