L’emergenza Coronavirus interrompe la consuetudine di trascorrere al Trasimeno i giorni di Pasqua e di Pasquetta. Turisti provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa, ma anche tanti perugini e gli stessi abitanti del comprensorio erano soliti trascorrere le festività con le famiglie e gli amici nelle strutture ricettive o nelle seconde case al lago. Una tradizione che quest’anno non sarà possibile a causa delle normative che impongono di restare a casa per non favorire possibili contagi da Covid-19.
Il ministero dell’Interno ha inviato una circolare a tutti i prefetti affinché vengano rafforzati i controlli per le festività di Pasqua. Il prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia, nella riunione di mercoledì scorso del Comitato per l’ordine e la sicurezza, ha dato indicazioni alle forze dell’ordine affinché effettuino maggiori controlli non soltanto sulle strade, ma anche per assembramenti col pretesto del pranzo di Pasqua e di Pasquetta.
I controlli nel Trasimeno
Nel comprensorio del Trasimeno, tradizionale luogo di villeggiatura, i controlli coinvolgono anche le seconde case, per evitare spostamenti delle persone dalle città o comunque da altre località.
Verifiche sono state effettuate anche negli esercizi, come indizi di possibili mega-pranzi ai quali evidentemente intendono partecipare non soltanto i componenti della famiglia che vivono sotto lo stesso tetto. E allora, controlli anche sulle torte di Pasqua, perché prenotazioni eccessive possono rappresentare il campanello d’allarme di un mega-pranzo illegale di questi tempi.
I trasgressori rischiano una multa da 400 a 3mila euro. E una denuncia penale, qualora abbiano violato l’isolamento domiciliare.