Arrivata ad Assisi in giornata l’iniziativa “Paradriving Umbria”, il primo viaggio in carrozza per disabili.
L’evento è partito dall’Eremo francescano “Le celle” di Cortona con sei carrozze, provenienti da diverse parti d’Italia, e circa 35 partecipanti tra ragazzi con disabilità e accompagnatori che hanno viaggiato in 4 giorni per 120 km tra Toscana e Umbria, nello specifico Castiglione del Lago, Pozzuolo, Tuoro sul Trasimeno, Passignano sul Trasimeno, Magione, Solomeo, Perugia, Torgiano e Cannara. Ad attendere i ragazzi all’arrivo ad Assisi c’era Mirella Bianconi, presidente della Federazione italiana sport equestri (Fise) Umbria che ha collaborato alla realizzazione dell’evento insieme alla Comunità Capodarco di Perugia Onlus e all’Asd Scuderia Valmarino di Taverne di Corciano e con il patrocinio di Comitato italiano paralimpico, Fise e Fise Toscana. Presenti, inoltre, Domenico Ignozza, presidente del Coni Umbria, Grazia Rebagliati Basano, vicepresidente vicario di Fise, padre Massimo, custode della Basilica di Santa Maria degli Angeli, e i consiglieri comunali di Assisi Marylena Massini, Scilla Cavanna e Alfredo Bolletta.
A ideare Paradriving Umbria è stato un gruppo di appassionati di “attacchi” con sensibilità verso la realtà della disabilità composto da Andrea Schulz, medico veterinario e tecnico per lo sport integrato e paradriving, Massimiliano Gamboni, medico veterinario e diacono della diocesi di Perugia, Sauro Cagnoni, appassionato e driver, e Annarita Valeriani, appassionata e organizzatrice dell’accoglienza. Il tour è organizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Equestri Umbria (Fise), Comunità Capodarco di Perugia Onlus, Asd Scuderia Valmarino di Taverne di Corciano e il patrocinio di Comitato italiano paralimpico, Fise e Fise Toscana.
“Le due località di arrivo e partenza non sono state scelte a caso – spiegano gli organizzatori – ma dettate dagli insegnamenti che il santo patrono d’Italia, san Francesco d’Assisi, ci ha lasciato: un messaggio di pace, inclusione e attenzione verso gli ultimi. Le persone con disabilità viaggeranno in carrozza avvicinandosi al mondo equestre e condividendo spazi ristretti nei quali è fondamentale comunicazione, fiducia e collaborazione e, grazie al ‘passo’ dei cavalli, potranno apprezzare le tradizioni e i paesaggi del territorio”.