Papa Leone XIV e l'Umbria, un legame nel nome di Francesco, di S. Rita e della pace FOTO - Tuttoggi.info

Papa Leone XIV e l’Umbria, un legame nel nome di Francesco, di S. Rita e della pace FOTO

Massimo Sbardella

Papa Leone XIV e l’Umbria, un legame nel nome di Francesco, di S. Rita e della pace FOTO

Un anno fa l'allora cardinale Prevost aveva celebrato a Cascia la messa per la Festa di Santa Rita: non era la prima volta. A giugno 2024 anche a Foligno e nel 2008 a Montefalco. L'invito della Proietti
Gio, 08/05/2025 - 20:01

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Come ha fatto nel suo primo discorso affacciandosi da Pontefice su piazza San Pietro questa sera, l’allora cardinale Robert Francis Prevost, da prefetto del Dicastero dei Vescovi, aveva rivolto a Cascia un appello per la pace. Esattamente un anno fa (dopo quella del 2009), la visita del futuro Leone XIV, il primo Papa statunitense, a Cascia, per le celebrazioni di Santa Rita. Accolto dal vescovo Boccardo che, singolare coincidenza, è stato il primo religioso a commentare, il diretta su Rai1, la fumata bianca che ha sancito la scelta dei cardinali in Conclave.

“Papa Francesco – aveva ricordato Prevost a Cascia – ci ha invitato a vivere questo 2024 come l’Anno della Preghiera in preparazione al Giubileo del 2025, e Santa Rita ci aiuterà a riscoprire il valore del dialogo con Dio che è fondamentale nella vita spirituale. Tante volte chiederemo per noi e per gli altri; la nostra preghiera sarà un’intercessione per gli altri“.

Quindi l’appello per la pace nel mondo: “In questi tempi colpiti dalla violenza della guerra dove sembra che la rivalità e l’odio abbiano l’ultima parola, Santa Rita appare chiaramente come un’agente di autentica pace e riconciliazione. A lei, che è riuscita a ottenere la riconciliazione tra la sua famiglia e quella del suo defunto marito, chiediamo, con la nostra preghiera, che ci aiuti ad avere il dono della pace nel mondo, specialmente in Medio Oriente, in Ucraina e in tanti posti dove il grido degli innocenti non viene ascoltato”.

Un appello alla pace che ha più volte ripetuto nel suo primo discorso da Pontefice. Che in Umbria negli ultimi anni è stato anche a Montefalco e Sant’Eraclio di Foligno, dalle monache agostiniane.

Il saluto della comunità di Cascia a Papa Leone XIV

Una ricorrenza, quella del 2024, che il Comune di Cascia ha ricordato: “Oggi Cascia si stringe in preghiera e gioia intorno a Papa Leone XIV, eletto successore di Pietro. Un Pontefice dal cuore agostiniano, profondamente legato alla nostra comunità e devoto sincero di Santa Rita, che ha visitato più volte nel corso degli anni”.

“La scelta del nome Leone XIV – viene sottolineato – richiama alla memoria Papa Leone XIII, che nel 1900 proclamò santa Rita da Cascia: un segno che parla al cuore della nostra città”.

“Che il suo pontificato – è l’augurio che arriva da Cascia – sia guida luminosa per la Chiesa, segno di pace e speranza per il mondo. Cascia lo accompagna con affetto e preghiera, affidandolo all’intercessione di Santa Rita”.

prevost

La notizia accolta con gioia in Umbria, l’invito della Proietti

“Con immensa e profonda gioia saluto l’elezione di Robert Francis Prevost a nuovo Pontefice della Chiesa cattolica universale” le parole della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti.

“L’Umbria – prosegue la nota della governatrice – rivolge un caloroso abbraccio a Papa Leone XIV con l’augurio di guidare con umiltà e carità i cattolici del mondo incarnando i valori di fraternità e pace e rivolgendo sempre attenzione agli ultimi e ai poveri, al creato e a chi è più fragile, in linea con l’eredità del predecessore, del nostro Papa Francesco. Sono sicura – scrive la presidente – che il nuovo successore di Pietro sarà maestro di dottrina, punto di riferimento di tutti i popoli, dei cattolici e non, costruttore di ponti e di dialogo. Il suo percorso missionario e il suo impegno per la giustizia sociale rispecchiano i valori di San Francesco d’Assisi. La sua appartenenza all’ordine agostiniano ci lega con emozione al nuovo Pontefice come e lo invitiamo sin d’ora a venire in pellegrinaggio al santuario della nostra Santa Rita a Cascia. L’Umbria, terra di pace e spiritualità, si unisce in preghiera per il nuovo Pontefice, che ha già pronunciato con forza la parola pace – conclude Proietti – augurandogli un pontificato illuminato che porti speranza”.

L’invito della città di Assisi a Papa Leone XIV

La città di Assisi ha accolto con grande gioia Papa Leone XIV. L’Amministrazione comunale ha espresso “le più calorose felicitazioni e più i sinceri auguri a Robert Francis Prevost per un proficuo pontificato”, invitando il nuovo Pontefice a visitare quanto prima Assisi, “città di San Francesco, che interpreta nel mondo i valori della pace, del dialogo e della solidarietà, di cui il nuovo Papa ha subito parlato nel suo saluto in Piazza San Pietro”.

La Campana delle Laudi della Torre del Popolo, in piazza del Comune, ha suonato in via eccezionale durante i giochi del Calendimaggio, festa laica della città, per omaggiare il nuovo Papa e dalla folla è partito un forte applauso.

Prevost agostiniano a Montefalco e Foligno

Da padre generale degli agostiniani, Prevost è stato sempre molto legato all’Umbria, terra che ha visitato in più occasioni. Nel giugno del 2008 ha presenziato le celebrazioni per Santa Chiara della Croce, a Montefalco, per il settimo centenario della morte. Lo scorso anno invece – era giugno 2024 – la visita dalle monache agostiniane di Sant’Eraclio, per il 50esimo della chiesa di Santa Maria in Betlem.

Il legame con l’Umbria degli ultimi tre Papi

Un legame con l’Umbria, quello di Papa Leone XIV, come lo hanno avuto i suoi due predecessori. Questi ultimi, già nella scelta del nome, Benedetto e Francesco. Ora Leone XIV, che succede nel nome a Papa Leone XIII, il Pontefice che nel 1900 canonizzò Santa Rita, rendendola ufficialmente una delle sante più amate al mondo.

Il commento del vescovo di Assisi e Foligno, Sorrentino

“La gioia di un Papa nuovo non ci fa dimenticare la bellezza del Pontificato di papa Francesco ma insieme ci apre al futuro. Papa Leone XIV ci ha subito incantato, in linea con papa Francesco, dicendoci una parola di pace, ricordando tuttavia che la pace fu il saluto di Cristo Risorto ai suoi apostoli la sera di Pasqua. Aver preso il nome di Leone XIV non è stato certo prendere le distanze né da Francesco di Assisi né da papa Francesco. Nella Chiesa, con diversi accenti e sensibilità, tutto si tiene. Pietro è la roccia: ‘Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa’”. A salutare il nuovo Pontefice è monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno che ricorda quando, l’anno scorso, il cardinale Prevost ora Papa Leone XIV, venne a Foligno in occasione dei 50 anni dalla fondazione del monastero agostiniano delle suore di Santa Maria di Betlem.

“L’accento che papa Leone XIV fa immaginare – spiega il vescovo – si lega naturalmente, ad alcune grandi figure di Papi. San Leone Magno fu il Papa che fermò Attila ed insieme arginò l’eresia riguardante l’identità di Cristo, cuore della Chiesa. Nel secondo Millennio a papa Leone XIII che, tra Ottocento e Novecento, diede un grande impulso all’incontro della Chiesa con i problemi sociali, Papa della Rerum Novarum, seguito da un economista beato, Giuseppe Toniolo, al quale sono dedicate le nostre due scuole, quella socio-politica ad Assisi e quella dell’economia della fraternità a Foligno. Ha voluto egli stesso ricordare poi, quasi programmaticamente, che la sua elezione è avvenuta provvidenzialmente nel giorno della Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei. Papa Leone XIII fu per eccellenza il papa del Rosario trovando nel Beato Bartolo Longo un collaboratore straordinario. Quanti fedeli in questi giorni hanno scandito proprio con questa preghiera le ore di malattia e di congedo di Papa Francesco e i giorni di discernimento per il nuovo Papa. Caro Papa Leone – continua monsignor Sorrentino – la Città della pace ti abbraccia e ti aspetta. Ti abbracciano le due diocesi a me affidate di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno. Qui ti aspettano tanti consacrati, soprattutto figli e figlie di Francesco e Chiara, ma anche tante realtà agostiniane, come quella che hai potuto visitare l’anno scorso a Foligno. Il tuo sguardo certo non saprà sorvolare su questa realtà che da Assisi attrae il mondo, a cui si è aggiunta ultimamente la perla del prossimo santo Carlo Acutis, la cui canonizzazione, preparata da papa Francesco, il Signore ha voluto riservare a te. Ci auguriamo che questo ragazzo speciale, venuto a farsi santo ad Assisi sulle orme di Francesco e Chiara, illumini di cielo gli inizi del tuo Pontificato. Siamo in preghiera per te e in comunione con te. Abbiamo accolto con immensa gioia la tua prima benedizione e ti auguriamo buon lavoro”.

(notizia in aggiornamento)

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