Pannolini e assorbenti, nasce l'impianto regionale per il riciclo: 10 milioni dal Pnrr - Tuttoggi.info

Pannolini e assorbenti, nasce l’impianto regionale per il riciclo: 10 milioni dal Pnrr

Sara Fratepietro

Pannolini e assorbenti, nasce l’impianto regionale per il riciclo: 10 milioni dal Pnrr

Gio, 09/02/2023 - 12:21

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Tra i progetti in Umbria sui rifiuti ci sono gli impianti per il riciclo di pannolini ma anche di fibre tessili. Se ne parlerà a Spoleto

In Umbria sarà realizzato un impianto regionale per il trattamento ed il riciclo dei pannolini ed assorbenti. Si tratta di un progetto finanziato dal Pnrr per un valore di 10 milioni di euro e che sorgerà a Ponte Rio (Perugia).

A commentare tale progetto, in vista dell’EcoForum in programma il 17 febbraio a Spoleto, è Legambiente Umbria. “Un impianto innovativo per il trattamento dei Pap (prodotti assorbenti per la persona) da 5.000 tonnellate l’anno che coprirebbe potenzialmente il fabbisogno dell’intera Umbria. Certamente una buona notizia per il nostro territorio” evidenzia l’associazione.

L’incontro di Spoleto (appuntamento dalle ore 10 a palazzo Mauri) sarà l’occasione per parlare dei comuni ricicloni, dei problemi esistenti in Umbria nella raccolta differenziata e nel ciclo dei rifiuti, ma anche per illustrare i progetti finanziati dal Pnrr nel settore. Come appunto l’innovativo impianto di trattamento dei pannolini ed assorbenti.

Non solo riciclo dei pannolini, i progetti del Pnrr nel settore in Umbria

Diversi sono comunque i progetti che saranno realizzati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza nell’ambito ambientale.

Il Textile Hub di Magione presentato da TSA – Trasimeno Servizi Ambientali, ad esempio, è il primo impianto umbro per il riciclo dei rifiuti tessili, ed è stato inserito e finanziato tra i progetti faro del Pnrr. Si tratta di impianti strategici, anche da un punto di vista della filiera economica, e ambiziosi e rientrano tra i 160 progetti “faro” di economia circolare, ricadenti nei comparti Raee, carta e cartone e tessili approvati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Oltre quello di Magione, c’è il finanziamento da 9,6 milioni di euro per la riqualificazione della linea fanghi con produzione di biometano dell’impianto di depurazione di Casone a Foligno. Si tratta di una proposta progettuale presentata dall’AURI (Autorità Umbra per i Rifiuti e Idrico) per Valle Umbra Servizi. La realizzazione dell’intervento consentirà di ridurre i costi complessivi del processo di depurazione delle acque reflue dell’intero territorio comunale di Foligno anche attraverso la produzione di energia elettrica e calore. È prevista inoltre la realizzazione di un parco fotovoltaico con una potenzialità di 160 KW e di un nuovo impianto per la trasformazione del biogas in biometano da immettere nella rete del gas naturale.

L’Ecoforum di Legambiente

L’EcoForum sull’economia circolare in Umbria, in programma a Spoleto il 17 febbraio, è giunto alla sesta edizione e mira a porre in evidenza le criticità e le virtuosità della gestione dei rifiuti urbani nella nostra regione. Lo scopo è quello di analizzare, valorizzare e premiare l’impegno delle aziende e delle amministrazioni comunali che eccellono nella raccolta differenziata e sollecitare al contempo le altre amministrazioni, e in generale i cittadini umbri, a condividere l’obiettivo di una gestione sostenibile dei rifiuti. Saranno presentati dati e numeri aggiornati sulla produzione e sulla raccolta dei rifiuti in Umbria.

Presenti anche esempi di economia del riciclo con le aziende: la Cartiere di Trevi, Gesenu, il gruppo Bazzica e la Trasimeno Servizi Ambientali TSA. L’Ecoforum è promosso e realizzato da Legambiente Umbria, in collaborazione con Arpa Umbria, con il patrocinio del Comune di Spoleto e il supporto tra gli altri del Consorzio Biorepack e del Gruppo Gesenu.

“Serve modello basato sull’economia circolare”

“L’Umbria ha raggiunto negli anni prestazioni abbastanza avanzate in termini di raccolta differenziata, riciclo e minimizzazione del Rifiuto Urbano Residuo, quello cioè che tipicamente finisce in discarica, smentendo nei fatti, la narrazione di una regione ferma al palo e non in grado di raccogliere le sfide dell’agenda sulla transizione ecologica. Certamente, e lo abbiamo detto in molte occasioni, molto resta da fare su questa strada, ma solo un modello e un Piano Regionale dei Rifiuti basato sull’economia circolare può garantire all’Umbria un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”. Questo il commento di Maurizio Zara, presidente regionale di Legambiente.

Secondo Legambiente la proposta del nuovo piano presentata, invece, è priva di tale visione, come risulta evidente dalle modeste percentuali di raccolta differenziata che la Regione Umbria si prefigge di voler raggiungere (appena il 75% di RD nel 2035), e al contempo dalla presunta necessità di un inceneritore che “risolva” la questione dei restanti rifiuti indifferenziati prodotti in Umbria. Dal punto di vista dell’associazione ambientalista questa visione del Piano cozza poi con alcuni progetti interessanti e in alcuni casi innovativi che saranno finanziati in Umbria con in fondi del PNRR.

“In tal senso – conclude il presidente regionale di Legambiente – ci sembra che manchi una visone complessiva e strategica e il nostro auspicio e che, soprattutto considerando i progetti che saranno finanziati, il PNRR non si trasformi in un’occasione persa invece di essere strumento per realizzare una vera transizione ecologica dell’Umbria”.

Foto di Mahesh Patel da Pixabay 
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