Dopo l'esperienza del lockdown Avi vegani internazionale Umbria e Perugia Animal Save invitano la società a cambiare stile di vita
Flashmob domenica a Perugia, in piazza IV Novembre, organizzato dalle associazioni animaliste Avi vegani internazionale Umbria e Perugia Animal Save.
Si si ritrovati davanti alla Fontana Maggiore scadendo i loro slogan anche con cartelli mostrati ai passanti.
Ambiente, animali, pandemia
“Non è più possibile – dicono gli animalisti – separare la salute degli uomini da quella degli animali e dell’ambiente: l’esperienza di questi anni, con l’emergere di continue zoonosi, ci ricorda che siamo ospiti e non padroni di questo pianeta e ci impone di cercare il giusto equilibrio tra le esigenze della specie umana e delle altre specie animali e vegetali che viaggiano insieme a noi”.
“In un mondo interconnesso e globalizzato, dove gli spostamenti di uomini e merci sono continui e le città si trasformano rapidamente in megalopoli in cui le povertà sono amplificate – proseguono – nulla è più facile degli evoluzione di pandemia tra specie animali. La colpa non è della natura, ma di un’economia avida, un consumo dissennato, un’idea di illimitatezza delle risorse che hanno spolpato il pianeta”.
La guerra dell’uomo contro la natura
La richiesta di non tornare come prima, che si è levata così forte durante il lockdown, per gli animalisti è la sola possibilità di fermarci prima che altre pandemie ci travolgano.
“La ‘guerra’ – affermano – contro il virus non esiste. Il linguaggio che stiamo utilizzando per raccontare la storia della pandemia non è corretta.
C’è un’altra guerra, silenziosa, inavvertita ma alla fine più micidiale ancora, alla quale l’uomo si è abbandonato da tempo incalcolabile, ciecamente, inconsapevolmente. Vasta come il mondo, questa guerra continua e contiene in sé la possibilità di un disastro finale persino superiore: è la guerra dell’uomo contro la natura.
Fin dall’antichità l’uomo si è sempre servito degli animali per cibarsi, vestirsi, spostarsi e lavorare. “Ma è solo con l’introduzione della moneta – proseguono – che l’essere umano ha imparato a trarne profitto per arricchirsi e divertirsi. Dovremmo con urgenza ripensare ai nostri comportamenti, al nostro stile di vita, al rispetto per ogni essere vivente. Quella che stiamo vivendo – concludono – è una lezione: ma in quanti davvero la stanno seguendo?”.