Una lunga scia di sangue, che tende a non avere colore: una guerra che dura ormai da 70 anni, che agli occhi della comunità internazionale spesso sfugge, e nella quale a rimetterci sono naturalmente i civili. E’ la guerra tra israeliani e palestinesi: l’ultimo capitolo continua a svolgersi proprio in questi giorni, nella terra di nessuno che tutti rivendicano. E con un cessate il fuoco che tarda ad arrivare, ottenendo come unico risultato altre morti, altro sangue, altre lotte per la spartizione di risorse, che, a volte si dimentica, sono necessarie per la sopravvivenza umana. Anche a Perugia, come in altre città d’Italia, il movimento si è schierato contro le bombe a Gaza, rispondendo all’urlo di “Palestina libera, Palestina Rossa”. In centinaia si sono incontrati di fronte l’Università per Stranieri, creando un lungo serpentone che a tappe ha risalito la collina fino a Piazza IV Novembre per dirigersi verso Piazza Italia. Fermandosi in varie tappe, con alcuni manifestanti che si sono stesi a terra per inscenare la morte dei civili palestinesi. Ad ascoltare i nomi delle vittime riecheggiare per le vie di una Perugia “città della pace”, a portare le proprie testimonianze. Storie di lotta, storie di solidarietà e di pace.
A firmare l’appello in tanti dalla società civile: Rifondazione Comunista provincia di Perugia, Giovani Comuniste/i provincia di Perugia, FIDEM Festival delle idee euro-mediteranee, Comitato umbro di “Un ponte per”, UDU Perugia, Omphalos Arcigay e Arcilesbica Perugia, Asicuba Umbria, Rete degli Studenti Medi Umbria, MONINBO Bottega del Mondo, Comitato l’Altra Europa con Tsipras Perugia, CGIL Camera del lavoro di Perugia, Emergency Perugia, PARTITO COMUNISTA coordinamento regionale umbro, Sezione Anpi Studentesca di Perugia, Ponte solidale, M5S Perugia, Circolo culturale primomaggio, Fondazione Boccardini, Terra fuori mercato, Marcia della dignità, Associazione “èPossibile”.
La chiamata – “Dopo la terribile escalation degli scorsi giorni – si legge nella nota congiunta dei manifestanti – e quindi il brutale attacco di terra da parte del governo israeliano ci siamo riconvocati presso la biblioteca popolare “Cosmo rosso” con alcune delle sigle associative, politiche, culturali, sindacali che avevano partecipato alla costruzione del partecipatissimo presidio di Piazza Italia. Tutti/e ci siamo sentiti/e in dovere di indire una manifestazione/corteo lungo le vie del centro storico di Perugia per chiedere ancora più decisamente e con più forza l’immediato cessate il fuoco a Gaza e per dimostrare ancora una volta che questa città rimane la città della Pace e della solidarietà. L’intollerabile numero dei morti che è in crescita esponenziale, dal momento che si sono superate le 500 vittime, deve impedirci di restare a guardare e spronarci, invece, ad usare quell’unica arma che possiamo usare: la solidarietà. Sosteniamo, inoltre, la necessità di chiedere al governo italiano anche attraverso l’azione di quella nostra regione che viene troppo spesso retoricamente associata alla parola “pace” di bloccare le forniture belliche italiane al governo israeliano dal momento che l’Italia è il primo fornitore di sistemi militari a Israele”.
Anche il Movimento 5 Stelle di Perugia “sta seguendo con molta attenzione il conflitto in atto nei territori palestinesi, un conflitto sfociato in emergenza umanitaria di larga scala, che sta mietendo molte, troppe vittime soprattutto di civili, donne e bambini, inermi e non protagonisti attivi di contese tra i due stati. In questi giorni, il MoVimento 5 Stelle di Perugia, mediante i propri consiglieri e tutti gli attivisti, sta valutando e programmando, anche insieme ai propri portavoce nei parlamenti, tutte le possibili azioni diplomatiche che possano contribuire ad un immediato ripristino della pace nei territori palestinesi. Auspichiamo che presto tutti gli aiuti umanitari possano essere inviati per far fronte alla situazione che giorno dopo giorno degenera, a discapito della popolazione. Solidali di fatto, con ogni iniziativa e manifestazione che si prefigge tali scopi, attendiamo un vera presa di posizione da tutti gli altri organi politici locali, nazionali ed internazionali”.
“Il Comitato Perugino de L’Altra Europa, di fronte all’aggressione perpetrata ancora una volta contro il popolo palestinese da parte del governo israeliano nella striscia di Gaza, chiede con forza e con urgenza che le istituzioni italiane ed europee facciano sentire la propria voce nella comunità internazionale per promuovere un’immediata cessazione dell’offensiva bellica e la salvaguardia delle vite umane in pericolo. Perfettamente consapevoli della complessità della questione israelo-palestinese e della difficoltà nel trovare una soluzione permanente al conflitto, siamo convinti tuttavia che essa debba essere cercata e realizzata senza spargimenti di sangue, e riteniamo che la comunità internazionale, Unione Europea per prima, debba farsi protagonista della ricerca e della attuazione di soluzioni pacifiche. Gli eventi che si stanno svolgendo in questi giorni a Gaza tuttavia non sono equivocabili: con la scusa di un attacco a scopo di difesa, il governo israeliano ha ordinato un massacro. La sua spropositata risposta ad una minaccia di poco conto, quella dei razzi di Hamas, non potrà che inasprire la reazione di un popolo che non ha mezzi per rispondere a decenni di occupazione, e comunque si configura sempre più come un tentativo di genocidio, che colpisce uomini e donne, bambini e bambine che non hanno dove rifugiarsi. L’Europa, l’Italia e l’Umbria non possono rimanere inerti di fronte a questo. Per questo, chiediamo che i Sindaci e la Regione facciano pressioni sul governo italiano perché esso faccia propria la richiesta di un cessate il fuoco, e l’adozione di sanzioni e provvedimenti forti e urgenti nei confronti di Israele in risposta all’aggressione violenta e sproporzionata contro il popolo palestinese”.
In Parlamento – A mobilitarsi contro quanto sta accadendo a Gaza e nei territori contesi tra israeliani e palestinesi ci sono anche alcuni parlamentari, tra cui l’umbra Marina Sereni, che hanno presentato un’interrogazione parlamentare. “Quali iniziative il governo intenda assumere, anche nell’ambito della Presidenza italiana del semestre europeo, per fermare la crisi umanitaria e rilanciare un strategia politica europea in favore della ripresa del processo di pace in Medioriente”. Questo il tema dell’interrogazione presentata da un gruppo di deputati del Partito Democratico, primo firmatario il capogruppo in commissione Esteri Vincenzo Amendola (e a seguire Lia Quartapelle , Khalid Chaouki , Andrea Manciulli, Eleonora Cimbro, Marco Fedi, Francesca La Marca, Marina Sereni, Sandra Zampa), rivolta al Ministro degli Esteri Federica Mogherini.
L’obiettivo è sollecitare il governo a sostenere in tutte le sedi le iniziative a favore di una tregua che possa consentire di riprendere i negoziati tra le parti in conflitto. Parti che – come si sottolinea nell’interrogazione – finora non hanno trovato alcun punto di contatto, ed entrambe sono state vittime di opposti e pericolosi estremismi, mentre le organizzazioni internazionali lanciavano frequenti e inascoltati allarmi in difesa delle popolazioni inermi.
Leggi anche:
Presidio di solidarietà alla Palestina / Perugia si mobilita
“A Gaza muoiono i bambini”, un grido dalla Palestina / Cessate il fuoco
Riproduzione riservata