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Outokumpu-Inoxum, caos a Terni. Il Ceo Seitorvita vuole vendere. Sindacati in agitazione

Redazione

Outokumpu-Inoxum, caos a Terni. Il Ceo Seitorvita vuole vendere. Sindacati in agitazione

Mar, 09/10/2012 - 13:44

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Luca Biribanti

Aggiornamento ore 14.10 – Dopo la riunione all'interno dello stabilimento ecco il comunicato dei sindacati: “La contrarietà dei lavoratori alla proposta di Outokumpu è totale, per questo già da stamattina fermeremo gli impianti e la mobilitazione proseguirà nei prossimi giorni. Finché non c'è chiarezza sul futuro, qui non si muove un bullone”. Questa la dichiarazione di Claudio Cipolla, segretario generale della Fiom Cgil di Terni, al termine di una partecipatissima assemblea (circa 800 lavoratori) tenuta propria dal sindacalista della Fiom questa mattina all'interno delle acciaierie di Terni, nella quale i lavoratori hanno dimostrato grande compattezza e determinazione nel respingere l'ipotesi di spacchettamento del sito ternano, avanzata dalla multinazionale finlandese. “Il sito deve essere venduto nella sua interezza e senza mutilazioni”: questo il punto fermo ribadito da Cipolla e sul quale lavoratori e sindacati sono inamovibili.

A sostegno di questa posizione, i sindacati ternani e le Rsu, in maniera unitaria, hanno deciso di proclamare subito per la giornata odierna un'ora e mezzo di sciopero per ogni turno (12:30-14:00, 15:30-17:00, 20:30-22:00). Inoltre, sempre oggi, una seconda assemblea in fabbrica si terrà alle 19:00.
Ma la mobilitazione proseguirà e si intensificherà nei prossimi giorni: per giovedì 11 è già in programma un altro sciopero di tre ore per turno, con manifestazione davanti alla prefettura di Terni dalle ore 9:30 alle 12:30.
“Lavoratori e sindacati – conclude Cipolla – sono compatti a sostegno di una vertenza che vuole ribadire l'unitarietà e il profilo internazionale del sito Ast e chiedere chiarezza sulle prospettive future. Lo ribadiamo: finché non c'è chiarezza qui dentro non si muove niente”.

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Sono minuti di grande apprensione all'interno del sito siderurgico di Terni, dove in questi minuti si succedono serrati incontri tra i delegati sindacali e i vertici dell'azienda, dopo la doccia fredda che ha spento il tiepido ottimismo su una possibile risoluzione del caso Outokumpu-Inoxum.
Sono restati a braccia incrociate dalle 12.30 alle 14.00 gli operai delle acciaierie di Terni, dopo la riunione sindacale di questa mattina. A seguito delle notizie di una possibile chiusura di alcuni reparti della Tk-Ast, i sindacati sono sul piede di guerra e l'agitazione continuerà giovedì mattina, quando ci sarà la manifestazione, a sigle congiunte, che partirà dallo stabilimento di Viale Brin fino alla Prefettura di Terni. La tensione è alta. Dalla Finlandia arriva un preoccupante comunicato della Outokumpu a firma del Ceo, Seitorvita: “ Outokumpu si impegna a cedere il sito produttivo di acciaio inossidabile di Inoxum a Terni, in Italia, e alcuni centri di servizio europei – questo l'inizio della notizia che fa tremare la città – “A seguito della richiesta della Commissione Europea per un correttivo industriale in relazione alla transazione con Inoxum – seguita la poco confortante nota – Outokumpu ha sottoposto due proposte correttive alternative, annunciate il 20 settembre e il 1 ottobre 2012. Dopo il mancato accoglimento del correttivo svedese da parte della Commissione Europea, Outokumpu ha ora sottoposto un impegno correttivo vincolante per ottenere l'approvazione della transazione con Inoxum. Come correttivo vincolante, Outokumpu si impegna a cedere il sito produttivo di acciaio inossidabile di Inoxum a Terni, in Italia, e alcuni centri di servizio europei”. Le parole suonano come una sentenza, che assumono il sapore della beffa nelle successive dichiarazioni del Ceo, Seitorvita: “Siamo molto dispiaciuti di essere stati messi nella posizione di dover cedere Terni. Questo non e' stato fatto per scelta, ma per la necessita' di soddisfare le richieste della Commissione Europea. Ho grande rispetto per il talento e l'impegno senza pari dei lavoratori dello stabilimento di Terni”.
A ben poco valgono le parole di consolazione della multinazionale: “Ci impegneremo a trovare un buon compratore per questo eccellente sito, e sono fiducioso che ci saranno diverse parti interessate a dare un buon futuro e portare avanti la storica tradizione nella produzione di acciaio inossidabile a Terni”.
La politica locale e nazionale è intervenuta duramente riguardo le decisioni della multinazionale finlandese: ““Ciò che si apprende voglia fare Outokumpu è una autentica follia, che rischierebbe di uccidere la nostra azienda e con lei l'intera siderurgia italiana”. Lo afferma il capogruppo regionale delPdl, Raffaele Nevi,
chiedendo che “la Regione spieghi bene il rischio che stiamo correndo e pretenda dal Governo che si schieri 'senza se e senza ma'contro questa incredibile ipotesi di smembramento del nostro sito industriale agisca sulla Commissione Europea affinché il commissario alla concorrenza Almunya non dia il via libera a questa scellerata operazione”. Secondo Nevi “occorre una azione a tutti i livelli e la massima coesione possibile come già successo in occasione della vicenda della chiusura del magnetico. Noi per la nostra parte agiremo con ogni mezzo in via politica coni parlamentari italiani e europei e con il commissario Tajani”.
“Impedire ipotesi che prevedano la frammentazione delle singole produzioni di Acciai Speciali di Terni per garantire al sito i livelli occupazionali presenti e la competitività a livello mondiale, evitando ogni proposta di ‘spacchettamento’ ed ogni possibilità a favore di soggetti speculativi estranei alla filiera industriale dell’acciaio” – questa la priorità per il futuro dello stabilimento pronunciate ieri, dal deputato Pd Carlo Emanuele Trappolino, intervenuto a Rai News 24 sulle problematiche dell’industria siderurgica italiana.
“E’ fondamentale – ha continuato il deputato Pd – che il governo segua con attenzione ed incisività tutte le fasi del processo di acquisizione del polo ternano e quindi le procedure della Commissione europea Antitrust a partire dal prossimo incontro, annunciato nei giorni scorsi, con i rappresentanti della multinazionale finlandese Outokumpu”.‎
Nel frattempo, questa mattina, è stata votata una risoluzione del consiglio regionale firmata da tutte le forze politiche, a sostegno dei lavoratori delle acciaierie.
SENTITA la comunicazione urgente della Giunta regionale;
APPRESO che la società Outokumpu ha manifestato la volontà di procedere alla vendita dell’impianto Inoxum di Terni per rispettare le condizioni poste dall’antitrust dell’Unione Europea al via libera dell’accordo con i tedeschi della ThyssenKrupp;
CONSIDERATO che tale piano di vendita escluderebbe una linea di produzione dello stabilimento che verrebbe smantellata e trasferita in Finlandia insieme al tubificio di Terni;
RITENUTO che tale ipotesi equivarrebbe allo smembramento dell’unicità del sito integrato ternano, con conseguente enorme perdita del valore del sito industriale stesso e aprirebbe inevitabilmente la via del declino;
SOSTIENE
la mobilitazione dei lavoratori e della comunità ternana;
RITIENE
che la salvaguardia dell’integrità del sito rappresenti una priorità politica e industriale per l’intero Paese, oltre che, evidentemente, per la tenuta del tessuto economico e sociale dell’intera Umbria;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a proseguire e rafforzare l’azione nei confronti del Governo nazionale e della Commissione Europea affinché venga scongiurata l’ipotesi di smembramento e si determinino le condizioni per la salvaguardia dell’intero polo siderurgico ternano e della sua capacità produttiva e competitiva per il futuro.

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