Entro 60 giorni parte la fase pilota nell'area del Centro di salute Tacito a Terni L’obiettivo condiviso con Roche Italia e Usl Umbria 2:
L’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni dà il via alla delocalizzazione delle cureoncologiche sul territorio, un nuovo e più evoluto modello di presa in carico “globale” del malatooncologico che, in collaborazione con la Usl Umbria 2 e con l’importante contributo di RocheItalia, avvicina al domicilio dei pazienti le attività e i percorsi diagnostici, assistenziali eterapeutici.
Il progetto denominato LOOP (Lower Umbria, Up & Down Project), su cui il direttoregenerale Pasquale Chiarelli lavora fin da quando è andato alla guida dell’ospedale di Terni,anticipa quanto previsto anche dal PNRR in tema di potenziamento dell’integrazione ospedale –territorio e rappresenta la terza esperienza in Italia.
Sarà Roche Italia, che ha risposto a un bando di sponsorizzazione per la ricerca di partnership trasettore pubblico e aziende private, a supportare economicamente il progetto nella fase diimplementazione dei primi due anni. L’accordo è stato firmato il 7 settembre con avvio della fasepilota entro sessanta giorni.
Il progetto LOOP intende delocalizzare sul territorio alcune delle attività assistenziali di bassa emedia intensità di cura, portandole più vicine al paziente che non dovrà effettuare spostamentiverso il centro specialistico ospedaliero per usufruire di esami e terapie. “Parlare di paziente alcentro – commenta Sergio Bracarda direttore del Dipartimento Oncologico dell’ospedale di Terni –non è solo un modo di dire, significa erogare servizi di qualità in tempi e modi adeguati nel rispettodelle aspettative del paziente e dei suoi caregiver. E siamo fra i primi in Italia a muoverci in taledirezione”. L’auspicio è che la struttura ospedaliera resti maggiormente dedicata ai pazienti ad altacomplessità, liberando contestualmente risorse per mettere a punto percorsi diagnostici eterapeutici più rapidi ed efficaci.
“Il progetto LOOP – spiega il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di TerniAlessandra Ascani – rappresenta un tassello importante per un nuovo modello delle cure ed è unesempio di vera integrazione ospedale-territorio al servizio del paziente, frutto di una percorso diproficua collaborazione fra l’Azienda ospedaliera e l’USL Umbria 2”.
“Grazie alla ricerca oggi si contano circa 3,6 milioni di casi prevalenti di cancro in Italia e questoaumento – sottolinea il Dg Pasquale Chiarelli – impone un ripensamento dei modelli di assistenza ecura della persona malata. Tutte le strutture che hanno una forte vocazione all’emergenzaurgenza sono sotto una forte pressione e il nostro ospedale non ne è esente. Modelli integrati diassistenza e cura come questo, che non possono prescindere dal fondamentale coinvolgimentodelle associazioni di pazienti e familiari presenti sul territorio, sono preziosi per supportarel’efficienza e le risorse organizzative, in linea con quanto dettato dalla missione del PNRR sulpotenziamento della sanità territoriale”.
È quanto ribadisce anche Maurizio De Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Italia:“La pandemia ha dimostrato che l’integrazione tra ospedale e territorio rappresenta una sfidacruciale per il Sistema Salute – commenta De Cicco – e anche il PNRR l’ha identificata come unambito prioritario di intervento. Attraverso iniziative di partnership pubblico-privato che puntano asperimentare servizi innovativi di delocalizzazione delle cure, di pari passo con il nostro impegnonella ricerca e sviluppo di terapie sempre più personalizzate, vogliamo dare il nostro contributo perrendere i percorsi di presa in carico e assistenza più equi, sostenibili e vicini ai bisogni di pazienti ecaregiver. Ringraziamo l’Azienda Ospedaliera di Terni e la Usl Umbria 2 per aver ideato questoprogetto, che potrà portare significativi benefici ai pazienti oncologici di quest’area”.
Per testare il modello organizzativo di delocalizzazione ospedale-territorio è stata previstauna fase pilota che interesserà l’area eterogenea del Centro di Salute Tacito di Terni, in quantocomprensiva sia di una parte dell’area cittadina di Terni che di alcune cittadine della bassaValnerina (Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino) per una popolazione complessiva di circa45.000 abitanti. Il direttore generale dell’Azienda USL Umbria 2 Massimo De Fino e quello delDistretto di Terni Stefano Federici hanno sin da subito aderito al progetto che “da un lato facilital’accesso di pazienti alle cure oncologiche di primo livello integrando gli specialisti ospedalieri colterritorio – spiegano – dall’altro è in linea e anticipa quando previsto dal PNRR sulla presa in caricodel paziente”.
Le prestazioni ambulatoriali candidate ad essere delocalizzate sul territorio riguardano inparticolare le visite oncologiche di controllo (follow up) e per terapie orali, visite nutrizionali, visitepsiconcologiche e prelievi ematobiochimici.