All’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto in arrivo due pediatri, ma la strada per la piena ripresa dei servizi è ancora lunga
Un passo verso la riapertura del Punto nascite dell’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto, grazie all’arrivo di due pediatri, ma la strada per la piena ripresa dei servizi è ancora lunga.
È quanto fa notare lo Spoleto City forum che fa il quadro della situazione dopo il recente sopralluogo nel nosocomio della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.
Pediatri, in 14 per il concorso a tempo indeterminato
“Giovedì scorso – fa notare l’organismo multiassociativo – è scaduto il termine per la presentazione delle domande per l’assunzione di quattro pediatri, da suddividersi fra l’Ospedale di Spoleto e quello di Orvieto. Finalmente dopo tanti anni è arrivato! Sembrerebbe che siano stati in quattordici i medici ad avanzare la propria candidatura. Un buon risultato numerico, a dimostrazione che, quando il posto messo a concorso è a tempo indeterminato, l’interesse dei medici si trova, a differenza degli avvisi di disponibilità e delle assunzioni temporali, nel passato messe in atto dalla Regione, risultate fortemente scoraggianti. Ci chiediamo poi se i due nuovi pediatri, previsti per il San Matteo, siano sufficienti per portare a pieno regime l’operatività del Punto Nascite a Spoleto, o se abbisognano di integrazioni. Per questo auspichiamo che le operazioni di selezione vengano esperite con immediatezza, in modo che si possa poi attingere alla graduatoria che ne scaturirà per sanare l’organico”.
Le figure mediche che mancano
“Sempre in tema di carenza del personale, – evidenzia il City forum – nel nostro ospedale si riscontrano ancora delle insufficienze assistenziali che limitano fortemente i servizi forniti ai cittadini. Per esempio, ci risulta che nel reparto chirurgico sia operativo un solo letto operatorio, fattore che incide negativamente sul numero degli interventi quotidiani, tra l’altro di sola programmazione. Forse perché mancano all’appello tre chirurghi, tre ortopedici e quattro anestesisti? Per quest’ultimi ci si assicura che arriveranno dopo il concorso in scadenza nei prossimi giorni. Saranno in quattro ma, da come si può riscontrare dal bando, saranno a disposizione dell’intera ASL 2 e non esclusivamente per il nostro Nososcomio.
Ecco, su questo punto occorrono precisi impegni! Non parliamo poi del reparto medicina, con un organico previsto di otto medici, e la presenza soltanto di cinque, compreso il primario ed uno specializzando. Qualcuno si chiederà: ma come faranno per garantire il necessario servizio? Sembrerebbe con i medici di turno al Pronto Soccorso che, a causa di tale trasferimento interno, rimarrebbe però con una sola unità, con tutti i disagi immaginabili per l’utenza e per il personale stesso. Praticamente si spoglia un altare per ricoprirne un altro”.
Cardiologia e radiologia, situazione drammatica
“Per ciò che concerne la cardiologia, la carenza di personale medico, non è grave, ma drammatica, tanto che sempre più spesso i pazienti vengono immediatamente dirottati a Foligno senza minimamente passare per il reparto. Stessa sorte per chi deve usufruire della radiologia al di fuori degli orari ordinari.
Essendo i medici specialistici soltanto reperibili, le immagini radiografiche, prodotte a Spoleto, vengono trasferite al San Giovanni Battista per la loro interpretazione. Ci dicono però che, con consuetudine, non siano solo le immagini ad essere traslocate, ma i pazienti stessi.
Di contro diamo atto alla direzione dell’ASL di aver avviato le procedure per l’acquisto del nuovo Acceleratore, augurandoci che sia di nuova generazione e particolarmente performante, in modo da essere attrattivo.
“Regione completi gli interventi risolutivi necessari”
Alla luce di quanto sopra, ci chiediamo: queste carenze si verificano perché occorre ancora del tempo per ritornare alla normalità dopo la chiusura per Covid, perché siamo in un periodo feriale o saranno in futuro consolidate? E’ vero che sono tornati in buona parte i servizi soppressi, così come promesso, ma è anche vero che non tutti funzionano come dovrebbero. E’ come avere un’automobile col serbatoio vuoto. La Presidente Tesei e l’Assessore Coletto ci hanno assicurato che tale serbatoio si riempirà, è solo questione di tempo. Il nostro appello quindi alla Regione, è quello di completare velocemente gli interventi risolutivi necessari, nonché, se necessario, adottarne di nuovi, per poter finalmente superare questo evidente stato di precarietà che ancora si riscontra al San Matteo.
Rinnoviamo inoltre la richiesta affinché il Piano di Integrazione tra Foligno, Spoleto e la Valnerina, venga immediatamente avviato, al fine di individuare, una volta per tutte, il ruolo che ogni singolo territorio dovrà svolgere in tema di servizi ospedalieri e territoriali, nell’ambito di questo nuovo Polo Sanitario che, dopo quindici anni di annunci, dovrebbe finalmente vedere la luce”.