"Non ci spieghiamo perché il sindaco ogni volta che lo si impegna a prendere posizioni forti verso la Regione cerchi di evitare l'argomento"
Ennesimo rinvio in consiglio comunale lunedì pomeriggio per la mozione della quarta commissione in tema di sanità e di difesa dell’ospedale di Spoleto. Ancora una volta la richiesta di inversione dell’ordine del giorno fatta da Paolo Piccioni (Insieme per Spoleto) è stata respinta a maggioranza. Provocando la presa di posizione dello stesso proponente, del suo collega di gruppo Giancarlo Cintioli e di Maria Elena Bececco (Spoleto Futura). Ma la novità principale che è emersa è stata la mozione presentata dal sindaco Andrea Sisti. Un documento che ha l’obiettivo di impegnare… se stesso.
L’atto, che ora sarà al vaglio della prossima seduta del consiglio comunale, prevede che l’assemblea cittadina chieda allo stesso Sisti (le mozioni sono infatti atti che impegnano il sindaco e la giunta a svolgere una determinata azione) di scrivere alla struttura del commissario straordinario alla ricostruzione affinché solleciti una modifica del decreto ministeriale 70 del 2015 sui parametri relativi agli ospedali. Un atto che tra l’altro sarebbe stato concordato con lo stesso neo commissario, Guido Castelli, incontrato nei giorni scorsi.
Ad intervenire sulla questione, con una nota, come detto, sono i consiglieri Bececco, Cintioli e Piccioni. “In Consiglio comunale – evidenziano – è stata nuovamente bocciata dalla maggioranza la possibilità di discutere la mozione della Quarta Commissione relativa al Terzo Polo con la motivazione che il Sindaco ha consegnato, e a breve si discuterà, una mozione in cui il Sindaco impegna ‘sé stesso’ a chiedere al Ministero della salute e alla struttura commissariale dell’area del cratere la revisione del DM 70 che riporta i numeri minimi per le realtà ospedaliere. Bene, potrebbe essere una strada, ma non basta assolutamente!
Contemporaneamente a questa strada il sindaco deve assolutamente imporsi con la Regione per riformulare la costituzione del Terzo Polo Ospedaliero, indicando con chiarezza date e finanziamenti da impegnare anche al fine di un reale abbattimento delle liste di attesa di una stabilizzazione del personale precario, e dell’assunzione del personale necessario al funzionamento dell’Ospedale di Spoleto. La mozione del sindaco, cosi come presentata, rischia di far perdere troppo tempo fondamentale in questa particolare situazione.
Non ci spieghiamo perché il Sindaco ogni volta che lo si impegna a prendere posizioni forti verso la Regione cerchi sempre di evitare l’argomento, e lo conferma questa sua ultima mozione che non fa minimamente riferimento alla Regione, che gli ricordiamo è l’Ente predisposto alla gestione della Sanità, ma si rivolge al Ministero della Salute. Chiedere la modifica di un decreto ministeriale – concludono – richiederà tempi lunghi che il nostro Ospedale non può permettersi di attendere”.