L’ospedale di Assisi è tornato all’operatività al 90% e “ricopre un’importanza fondamentale per il territorio“, dal momento che è un presidio ospedaliero di riferimento per oltre 60mila abitanti del comprensorio, e per i milioni di turisti che visitano Assisi. L’anno scorso solo al Pronto soccorso si sono registrati 16.000 ingressi e per questo la giunta, per tramite dell’assessore Massimo Paggi, è tornata a chiedere certezze per la struttura.
A inizio giugno era tornata operativa una delle due sale operatorie e anche gli altri servizi che erano stati sospesi per accogliere i pazienti inviati dagli altri nosocomi oberati dai ricoveri per il Covid 19 sono stati riattivati. Ma – come segnalava la giunta settimane fa – tre medici internisti erano stati comandati nei reparti Covid dedicati, nessun chirurgo era stato rimpiazzato, anzi uno era stato allocato alla direzione sanitaria di Branca, i 3 anestesisti sono stati assorbiti in comando straordinario dal Presidio Alto Chiascio e gli infermieri del blocco operatorio sono stati comandati in altri ospedali aziendali.
E poi c’è la questione del punto nascita, che Assisi vorrebbe riconquistare: una battaglia impossibile, ma rilanciata dal sindaco Stefania Proietti alla luce del parto in auto di qualche giorno fa. “Nei prossimi giorni – ha anticipato Paggi – apriremo un’interlocuzione con l’assessorato regionale per studiare le misure affinché l’ospedale di Assisi rimanga sempre un presidio efficace per la salute dei cittadini. Su temi come il diritto alla salute bisogna essere tutti uniti, senza distinzioni e appartenenze, lo stesso va fatto per difendere il nostro ospedale”. (Continua dopo la gallery)
Coletto in visita all’ospedale di Assisi
Le certezze sull’ospedale di Assisi sono state chieste all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, che giovedì ha visitato la struttura, i reparti, gli ambulatori, le sale operatorie, e naturalmente tutti coloro che si adoperano per accogliere e curare i pazienti. All’incontro con l’assessore Coletto, che ha visitato anche il distretto della Salute di Bastia, erano presenti anche il commissario straordinario della Usl Umbria 1 Gilberto Gentili, il direttore sanitario facente funzioni della Usl Umbria 1 Teresa Tedesco, il direttore del distretto dell’assisano Daniela Felicioni, il sindaco di Bastia Umbra Paola Lungarotti e quello di Cannara Fabrizio Gareggia, la vice presidente del consiglio regionale Paola Fioroni, la presidente della commissione regionale Salute Eleonora Pace e il consigliere regionale Stefano Pastorelli.
Per Coletto, “Il ruolo della sanità territoriale è stato fondamentale in questa delicatissima fase. Se l’Umbria è riuscita ad ottenere questi ottimi risultati è soltanto grazie all’impegno di tutti gli operatori che hanno saputo prendersi cura dei pazienti, compresi quelli gestiti a domicilio, e che ringrazio anche a nome della giunta”. “A pochi giorni dal mio insediamento – ha aggiunto Gentili – ho appena iniziato a conoscere il personale e le strutture dell’azienda. Al momento, non posso fare altro che riconoscere la grande professionalità di tutte le figure che lavorano negli ospedali e nei distretti, apprezzando il grande lavoro che stanno svolgendo sul territorio”.