L'attacco della minoranza che chiede la convocazione della conferenza dei capigruppo
Da un lato le dimissioni del vicesindaco, dall’altro il pressing della minoranza per il rilancio. Pressing sulla sindaca Roberta Tardani, che si trova anche alle prese con il rimpasto.
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Intanto è arrivata la richiesta di convocazione della conferenza dei capigruppo da parte dei consiglieri di minoranza Cristina Croce (Siamo Orvieto), Martina Mescolini, Federico Giovannini (Partito Democratico), Giuseppe Germani (Orvieto Civica e Riformista) e Franco Raimondo Barbabella (Prima gli Orvietani).
La preoccupazione della minoranza di Orvieto
“Il mondo sta cambiando intorno a noi con una rapidità straordinaria – quando riaccenderemo la luce dopo la Pandemia, non riconosceremo più molto della realtà che esisteva prima, tanto saremo di fronte ad una svolta epocale che impone una veloce riorganizzazione strategica ed un nuovo modo di pensare e traguardare il futuro! E’ il momento del coraggio delle scelte e della visione, dell’orgoglio e del riscatto, ma ad Orvieto si dormono i sonni della miopia e dell’incoscienza in una deriva verso l’isolamento sempre più marcato. Ad Orvieto, in una parola, siamo fermi: FERMI sulla progettazione per l’impiego delle tante risorse straordinarie che saranno destinate all’Umbria nel Recovery Plan nella cui bozza non vi è alcuna strategia che miri allo sviluppo del territorio, né alcun riferimento ad assi strategici quali l’attualizzazione del sistema scolastico, l’ammodernamento delle infrastrutture, la medicina territoriale, la digitalizzazione“.
“FERMI con riferimento al piano dell’Alta Velocità e dei collegamenti con Roma e Firenze, dopo Terontola, oggi, anche Orte è preferita alla nostra Città e siamo sempre più tagliati fuori dalle direttrici turistiche importanti; FERMI sui progetti delle Aree Interne, di cui non si è riusciti ad afferrarne la reale opportunità neanche a fronte dei finanziamenti ricevuti grazie al lavoro svolto negli ultimi anni dalla precedente amministrazione e da tutti i Comuni dell’area; lavoro prezioso che aveva posto le basi per affrontare alcuni temi fondamentali tra i quali anche strategie di mobilità green e il rilancio del settore agroalimentare; FERMI quando si parla delle risorse derivanti dal programma regionale di interventi strutturali per gli attrattori culturali da cui Orvieto è stata completamente tagliata fuori; FERMI sui temi del recupero del patrimonio; FERMI sui finanziamenti e le progettualità riguardanti le nuove generazioni“. “Orvieto e la sua amministrazione, sempre più imbrigliata in logiche di basso cabotaggio, sono assenti su tutto ed il motivo è sotto gli occhi di tutti, o almeno di chi vuol vedere: manca completamente una visione strategica territoriale che possa rovesciare la pericolosa deriva dell’emarginazione nella quale ci siamo impantanati”.
La preoccupazione dopo le dimissioni del vicesindaco
“Siamo seriamente preoccupati, ancor più oggi, dopo le dimissioni del Vicesindaco e dopo la presa di posizione della Sindaca stessa che ha sostanzialmente rimesso la scelta dell’avvicendamento in Giunta ai vertici regionali della Lega, dimostrando, laddove ce ne fosse bisogno, la totale subalternità e la mancanza di autonomia anche su scelte secondarie, figuriamoci su quelle strategiche. Una Regione, peraltro, che sta dimostrando tutta la sua incompetenza ed inadeguatezza a gestire ed affrontare il periodo storico che stiamo vivendo, caratterizzato da una maledetta Pandemia, ma anche da tante opportunità di “cambiamento di passo” che se non si afferrano ora saranno perse per sempre! E noi vogliamo afferrarle queste opportunità, adesso! Per questi motivi chiediamo che sia convocata con urgenza una Capigruppo per discutere dei temi trattati“.