E' stato arrestato a Londra, presso l’aeroporto di Gatwick, il cittadino nigeriano Akujiokwu Adolphus, di 62 anni: è accaduto mercoledì 13 giugno. A suo carico un provvedimento di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La squadra Mobile di Perugia aveva emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale, insieme alle 37 custodie cautelari nell'ambito dell'operazione Black Passenger del luglio 2010.
Grazie ai rapporti di collaborazione internazionale, la polizia Inglese è riuscita a bloccare ed arrestare l'uomo all’aeroporto mentre entrava in territorio britannico con volo proveniente dalla Nigeria. Nei prossimi giorni verranno espletate le procedure per l’estradizione in Italia dello Straniero che dovrà essere processato presso il Tribunale di Perugia .
Le indagini – Dal mese di ottobre 2008, la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Perugia aveva avviato, insieme alla locale Direzione Distrettuale Antimafia, un’attività investigativa, con l’aiuto di intercettazioni telefoniche, anche di utenze internazionali: gli agenti avevano così scoperto un sodalizio criminale composto esclusivamente da cittadini nigeriani impegnati in un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ed in particolare di cocaina, con estensione su tutto il territorio nazionale.
Le indagini hanno poi rilevato in modo chiaro l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale, a carattere internazionale, impegnata in un vasto traffico di stupefacenti che, dalla Nigeria, venivano trasportati, avvalendosi di corrieri ed ovulatori, nelle varie province italiane con preferenza per l’Umbria ed il Veneto, coprendo così il territorio del nord e centro Italia per l’attività di spaccio.
In particolare si era scoperto che i referenti in Nigeria preparavano i corrieri, nella circostanza definiti “passeggeri”, e li incaricavano di recarsi in Italia, dove ad accoglierli trovavano altri componenti dell’organizzazione che avevano compiti ben precisi: custode dello stupefacente, incaricato di contattare eventuali acquirenti, venditore diretto.
L’attività info-investigativa, che si è protratta per circa un anno, ha consentito, di rintracciare ed arrestare 14 nigeriani con relativo recupero di circa 15 kg. di cocaina complessivi.
L'organizzazione criminale poteva contare su più soggetti residenti in Nigeria che di volta in volta si impegnavano a reperire i cosiddetti “corrieri” da inviare in Italia anche separatamente, i quali rivestivano il ruolo di vertice dell’organizzazione, regolando sia gli acquisti di stupefacente, (presumibilmente in modo diretto dalle organizzazioni criminali sudamericane), sia organizzando la spedizione dello stupefacente stesso nel continente Europeo con particolare riguardo al territorio Italiano.
Una fitta rete di connazionali faceva poi da tramite, presenti nelle varie province italiane (tra cui quella di Perugia), che chiudevano la catena criminale, con la successiva distribuzione della droga, e con la raccolta del denaro, che poi veniva inviato in Nigeria.
Ad occuparsi del caso la locale Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia, con i Sostituti Procuratori Dott. Giuliano Mignini e Dott.ssa Manuela Comodi, i quali hanno accolto i risultati investigativi, avanzando al G.I.P. la richiesta di custodia cautelare in carcere per 38 soggetti indagati, ritenendo che le ipotesi di reato contestate fossero riconducibili “all’associazione a delinquere per traffico internazionale, detenzione, importazione, trasporto, raffinazione, commercio, acquisto, illecita vendita e distribuzione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed eroina”.
Il GIP titolare in quell'occasione aveva disposto, per 25 indagati, la misura cautelare della custodia in carcere: per gli altri, già arrestati in flagranza di reato, si aprivano le porte del carcere.
L'operazione Black passenger può essere inserita nel progeto Hermes, che prevede un accordo di collaborazione tra Forze di Polizia sottoscritto dai Capi di Polizia Italiana e Nigeriana.