Ondata di calore, emergenza salute | Cosa fare: le indicazioni sanitarie

Ondata di calore, emergenza salute | Cosa fare: le indicazioni sanitarie

Sara Cipriani

Ondata di calore, emergenza salute | Cosa fare: le indicazioni sanitarie

Sab, 04/06/2022 - 13:09

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La ASL Umbria2 ha pubblicato un "Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute" per il periodo 15 maggio – 15 settembre 2022

Il termine «ondata di calore» è entrato a far parte del vocabolario corrente per indicare un periodo prolungato di condizioni meteorologiche estreme, caratterizzato da temperature elevate, al di sopra dei valori usuali, in alcuni casi associate ad alti valori di umidità relativa, e che persistono per diversi giorni. I rischi di effetti sulla salute dell’ondata di calore dipendono, oltre che dalla sua intensità, soprattutto dalla sua durata. Gli effetti delle ondate di calore sulla salute si manifestano quando il sistema di regolazione della temperatura del nostro corpo non riesce a disperdere il calore eccessivo. Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, gonfiori, o di maggiore gravità, come lo stress da calore e il colpo di calore.

La via attraverso cui il corpo disperde il calore in eccesso è principalmente la sudorazione, ma in condizioni fisiche e ambientali estreme questo meccanismo non è sufficiente.

Le ondate di calore sono una minaccia per la salute in estate: le persone più a rischio sono gli anziani, i bambini, i pazienti cronici, chi usa certi farmaci, fa lavori all’aperto o vive in condizioni socioeconomiche svantaggiate. Gli effetti avversi del caldo sulla salute possono in gran parte essere prevenuti e per questo la ASL Umbria2 ha pubblicato un “Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute” che viene ritenuto attuale nel periodo 15 maggio – 15 settembre 2022.

Chi è più esposto alle ondate di calore?

Obiettivo del Piano Calore è la tutela dagli effetti negativi delle ondate di calore sulla salute di tutta la popolazione ed in particolare di distinte categorie di cittadini identificati in base a fattori demografici, di stato di salute e di condizioni socio-economiche. La vulnerabilità della popolazione agli effetti delle alte temperature e delle ondate di calore è funzione del livello di esposizione , della «suscettibilità» individuale e della capacità di adattamento sia a livello individuale che di contesto sociale e ambientale . Questi individui sono definiti «suscettibili» agli effetti del caldo:

  • gli anziani con età pari o superiore a 65 anni;
  • i neonati ed i bambini al di sotto di 1 anno;
  • i soggetti con malattie mentali;
  • i soggetti obesi che hanno maggiori difficoltà a disperdere calore;
  • i soggetti portatori di malattie croniche;
  • i soggetti che assumono farmaci o sostanze;
  • i soggetti confinati a letto;
  • i soggetti ospedalizzati o ricoverati in istituti di cura;
  • i soggetti sui quali incidono negativamente fattori socio-economici e di marginalizzazione;
  • i soggetti esposti a condizioni ambientali negative.

Come combattere le ondate di calore

I principali strumenti per il controllo della temperatura sono le schermature, l’isolamento termico ed il condizionamento dell’aria. Una misura facilmente adottabile in casa è la schermatura delle finestre esposte a sud ed a sudovest mediante tende o oscuranti esterni regolabili.
Una temperatura tra 25-27°C con un basso tasso di umidità garantisce un buon comfort e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno. Soggiornare, anche solo per alcune ore in luoghi climatizzati rappresenta un sistema di prevenzione efficace per combattere gli effetti del caldo.
Per tale ragione i ventilatori non devono essere indirizzati direttamente sul corpo.

Bere molta acqua e mangiare frutta fresca . Gli anziani devono bere anche in assenza di stimolo della sete. Inoltre, deve essere evitata l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata.

Le temperature ambientali elevate possono agire sulla corretta conservazione domestica degli alimenti, pertanto si raccomanda attenzione alle modalità di conservazione degli alimenti deperibili. Elevate temperature ambientali possono inoltre favorire la proliferazione di germi che possono determinare patologie gastroenteriche anche gravi.

I vestiti devono essere leggeri e comodi, di cotone, lino o fibre naturali. Se si ha un familiare malato e costretto a letto, assicurarsi che non sia troppo coperto. E’ importante inoltre proteggere la pelle dalle scottature con creme solari con alto fattore protettivo.

Non restare o lasciare persone, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole.
Dopo avere lasciato la macchina parcheggiata al sole, prima di rientrare in auto aprire gli sportelli per ventilare l’abitacolo ed iniziare il viaggio con i finestrini aperti per abbassare la temperatura interna. Attenzione anche ai seggiolini di sicurezza per i bambini: prima di sistemarli sul sedile verificare che non sia surriscaldato. Se l’automobile è dotata di un impianto di climatizzazione, regolare la temperatura su valori di circa 5 gradi inferiori alla temperatura esterna. Evitare di orientare le bocchette della climatizzazione direttamente sui passeggeri.

Il decalogo consigliato dall’azienda sanitaria

Le regole di comportamento che seguono sono consigliate dal Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle malattie del Ministero della Salute e valgono in modo particolare per i soggetti che per alterate condizioni di salute sono in una condizione di “fragilità”:

  1. evitare di uscire nelle ore più calde della giornata (dalle 12.00 alle 18.00);
  2. vivere in un ambiente rinfrescato da un ventilatore o condizionatore;
  3. al sole ripararsi la testa con un cappellino, in auto usare tendine parasole;
  4. in caso di cefalea provocata da un colpo di sole o di calore, bagnarsi subito con acqua fresca, per abbassare la temperatura corporea;
  5. bere molti liquidi (almeno due litri al giorno, di più se si svolge attività fisica) evitando le bevande gasate, zuccherate e troppo fredde;
  6. non assumere integratori salini senza consultare il proprio medico;
  7. consumare pasti leggeri, preferendo la pasta, la frutta e la verdura alla carne e ai fritti;
  8. indossare indumenti chiari, non aderenti, di cotone o lino;
  9. chi soffre di ipertensione arteriosa (pressione alta) non deve interrompere o sostituire di propria iniziativa i farmaci anti-ipertensivi, anche in caso di effetti collaterali, ma consultare sempre il proprio medico;
  10. in vacanza privilegiare le zone collinari o quelle termali.
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