E’ stato interrogato per due volte un collega di Salvatore Postiglione, il muratore 56enne ucciso a coltellate giovedì mattina in un parcheggio de La Paciana. L’uomo, di origini albanesi, avrebbe fornito una versione contraddittoria come orari e dunque ieri il Procuratore Claudio Cicchella e il magistrato Vincenzo Ferrigno hanno voluto vederci chiaro e lo hanno di nuovo ascoltato. “Una delle tante attività istruttorie portate avanti”, si minimizza, ma il segnale è quello che il cerchio si stia stringendo intorno all’ambiente di lavoro.
Tutti descrivono Postiglione come un uomo per bene, lavoratore scrupoloso e affidabile. Non si esclude che possa aver avuto però qualche lite o screzio con qualche collega e questi abbia voluto vendicarsi. Certo è che la furia di oltre 13 coltellate ricevute da Postiglione non sarebbero certo un qualcosa di passeggero ma un vero accanimento nei confronti della vittima. Al vaglio degli inquirenti, indagano la Squadra mobile di Perugia e la Polizia di Foligno, anche gli orari: Postiglione sarebbe arrivato prima all’appuntamento con i colleghi.
Intanto la famiglia ha incaricato della propria tutela l’avvocato Alberto Onori. L’autopsia sarà disposta e non arriverà prima di martedì prossimo.