Nella giornata di ieri, 12 novembre, è iniziato a Roma il processo nei confronti del 23enne Mark Antony Samson, accusato dell’omicidio volontario e aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla relazione affettiva di Ilaria Sula, la studentessa 22enne di Terni uccisa a coltellate in via Homs a Roma, fra il 25 e il 26 marzo scorsi. Nell’ambito dell’udienza, i famigliari della vittima si sono costituiti parte civile ne processo , così come l’università La Sapienza (l’Ateneo frequentato da Ilaria) e alcune associazioni che difendono i diritti delle donne. La Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini di Polizia Giudiziaria, ha chiesto il giudizio immediato, istanza che è stata accolta dal Gip.
Processo anche per la madre dell’assassino
Anche la madre del reo confesso Mark Antony Samson è stata citata in giudizio per occultamento di cadavere in concorso. La signora Nors Manlapaz, attesa in tribunale il prossimo 28 novembre, avrebbe infatti aiutato il figlio a disfarsi del cadavere di Ilaria Sula disposto in una valigia, raggiungendo in auto la zona di Capranica Prenestina e gettando i resti della ragazza in una dirupo. La dinamica è stata ricostruita dagli agenti della Polizia di Stato coordinati dal Procuratore Aggiunto, Giuseppe Cascini che, il 2 aprile, ha ritrovato la valigia dentro la quale c’era il corpo di Ilaria.
L’arresto di Samson
Dopo aver scoperto il cadavere nel dirupo, gli inquirenti sono presto risaliti all’identità dell’assassino con un’indagine lampo fino ad ottenere la confessione di Mark Antony Samson che, per motivi legati alla gelosia, ha raccontato con particolari agghiaccianti le modalità con le quali ha ucciso Ilaria Sula e si è poi disfatto del suo cadavere con l’aiuto della madre. Nonostante i tentativi di depistaggio messi in atto con il cellulare sottratto alla vittima per Samson non è stato possibile sfuggire ai tanti indizi di colpevolezza raccolti dagli inquirenti a suo carico e, nella giornata