Nel pomeriggio di ieri 8 agosto il personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, ha deferito all’Autorità Giudiziaria i due titolari di un’azienda operante nel settore della raccolta e smaltimento di olio alimentare esausto.
A seguito di una prolungata attività di indagine, iniziata nello scorso anno, è stato infatti accertato che l’azienda, sprovvista di tutte le necessarie autorizzazioni, aveva adibito un’area recintata a deposito illegale appositamente allestito per le operazioni di carico e scarico dell’olio.
Il N.I.P.A.F. ha posto sotto sequestro 20.000 litri di olio alimentare esausto e i due autocarri allestiti ed utilizzati per il trasposto illegale di detto rifiuto speciale.
L’ipotesi degli investigatori del Corpo forestale dello Stato è che l’azienda si voleva inserire nel fiorente mercato del riciclo dell’olio alimentare esausto.
L’ingente quantitativo di olio esausto sequestrato una volta immesso sul mercato, peraltro anche in violazione delle norme fiscali, vista la provenienza illecita, avrebbe procurato un ricavo pari a circa 10.000 euro.
I due autocarri sequestrati saranno sottoposti a successiva confisca da parte dell’Autorità Giudiziaria, come previsto dalle speciali norme di contrasto ai crimini ambientali contenute nel Testo Unico ambientale.
L’attività investigativa sui i reati in danno all’ambiente, condotta quotidianamente dal Corpo forestale dello Stato, consente da un lato di smascherare soggetti operanti in dispregio delle norme ambientali e dall’altro di tutelare le imprese sane, che operando nel rispetto della legalità sopportano maggiori oneri economici.
In data odierna, inoltre, sono stati dissequestrati 11 fusti metallici sequestri dal Corpo forestale dello Stato nello scorso mese di giugno presso un’azienda del torgianese; gli esami di laboratorio eseguiti da ARPA sui campioni di polveri contenute nei fusti hanno infatti escluso la natura tossica del rifiuto.