di Roberto Settimi (*)
Vorrei ringraziare anche a nome di Andreea per i tantissimi complimenti ricevuti e la grande vicinanza avuta dalla collettività spoletina e non solo, in occasione di questa esperienza olimpica a Londra. Vivere una manifestazione del genere è una cosa che ti rimane per tutta la vita e ti lascia emozioni uniche.
Ci sono alcune foto, una delle quali accomuna nello stesso palco a Casa Italia la sera di domenica due atleti come Andreea Stefanescu e Ivan Zaytsev legati a Spoleto in maniera diversa ma che nello stesso giorno hanno coronato la conquista della medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Di quella giornata non potrò dimenticare oltre alla medaglia della nostra nazionale di ginnastica, la commozione e gli applausi di oltre tre/quattro minuti fatti da tutti i tantissimi italiani, quando è apparsa sul palco, nelle mani dei nostri azzurri, la maglietta di Igor Bovolenta; la commozione vera di Alessandro Campagna, tecnico della squadra italiana di pallanuoto, quando parlava dei suoi ragazzi che dopo anni di crisi di risultati, negli ultimi due hanno riportato la disciplina ai vertici mondiali. In quella stessa serata dove sono arrivati i saluti e i complimenti del capo dello Stato, il Presidente del CONI Petrucci ha inserito l’Italia sportiva nel G8 mondiale mentre è 42^ nella classifica per competitività, certo è che se lo sport in Italia avesse un peso diverso a cominciare dalle scuole forse sarebbe più facile vincere le medaglie e magari risalire anche quel 42° posto che ci viene affibbiato a livello mondiale. Londra ci ha insegnato come lo sport è cultura e storia di un paese, lo abbiamo visto nelle due cerimonie di apertura e chiusura dei giochi.
La prima volta che sono entrato a Casa Italia, una sede eccellente di quattro piani, davanti a Westminster Abbey, che sarebbe dovuta servire anche come biglietto da visita per la candidatura di Roma 2020, ho potuto anche vedere con sorpresa nel piano dedicato agli sponsor, vicino al maxischermo della Edison e della Gazzetta, un altro schermo gigante dove all’improvviso è apparso in tutta la sua maestosità il Ponte delle Torri, la Rocca e Piazza del Duomo, non so chi ha commissionato il video, bellissimo, ma l’importante, e ne sono stato orgoglioso, anche Spoleto era stata scelta per veicolare l’immagine dell’Italia nel mondo, abbiamo quindi un gioiello da esportare e valorizzare lasciatoci in dono!!!!! Non dimentichiamolo mai!
Concedetemi ora la possibilità di ringraziare altre due persone: Andreea, che arrivata a Spoleto quasi per caso, ci ha regalato momenti di gioia unici grazie alla sua forza e intelligenza fino ad arrivare a vincere a 18 anni un mondiale ed una medaglia olimpica coronando il sogno che aveva a 12 anni; Andreea a Londra è stata fantastica, esordiente, la più giovane della squadra, in un anno e mezzo si è adeguata ed inserita in un gruppo già unico, diventandone uno dei punti inamovibili, effettuando entrambi gli esercizi con combinazioni difficilissime, l’errore nella finale, ha confermato la sua forza quando è riuscita a chiudere con tutta la squadra l’esercizio in crescendo senza perdersi d’animo, più che un’argento perso anche se per 0,05 centesimi di punto, diventa quindi un bronzo conquistato.
Poi Laura, si è vero che è mia moglie, ma quella è un’altra storia, Laura è stata la tecnica che ha saputo cogliere il meglio di Andreea, indirizzarla e seguirla non solo in palestra, colei che mette la stessa passione sia che prepari una recita, un saggio, un Campionato Italiano o partecipi ad un Mondiale o ad una Olimpiade. Quando Andreea è arrivata in Italia dalla Romania aveva una buona preparazione, era un giovane talento da sbocciare, ora è una farfalla che vola alto!
(*) Consigliere nazionale Federginnastica