La quiete dopo la tempesta? Niente affatto. Dopo la bomba acqua che è caduta ieri nel Perugino, anche in consiglio comunale si fanno i conti sui danni. “Sono state 62 le segnalazioni fatte alla polizia municipale, altre alla Protezione Civile, altre ancora ai vigili del fuoco, segnalazioni che riguardano interventi diffusi ma non di criticità tale da mettere in pericolo la sicurezza della persone“. A dirlo è stato il vice sindaco Urbano Barelli che ieri, insieme al sindaco Andrea Romizi e all’assessore Francesco Calabrese, si è recato nella sede della protezione civile per coordinare i lavori e gli interventi. Tra le segnalazioni quelle per scarpata che si muove, tombini saltati, detriti su strada, allagamento di strade e scantinati. “Nell’immediatezza si è gestita l’emergenza- continua Barelli – , la conta dei danni la faremo successivamente“.
La situazione. “In alcune strade sono stati necessari i sensi unici alternati -ha spiegato Barelli- Abbiamo subito allertati tutti i soggetti interessati, Gesenu, Umbra acque, siamo stati in contatto costante e continuo con la Regione per far fronte in tempi rapidi alle necessità. Oggi stiamo lavorando alla richiesta di stato di emergenza al Governo. Comunque, per adesso pensiamo alla risoluzione dei problemi più immediati e alla messa in sicurezza, poi faremo la conta dei danni”. Insomma, come confermato anche dalla protezione civile, si è trattato di un fenomeo eccezionale e circoscritto al territorio comunale. “Il centro funzionale della protezione civile regionale ha stimato che un’intensità simile è attesa una volta ogni 200 anni. Eventi simili si sono registrati, ad esempio, nel 2007 in Alta Val Tiberina quando caddero oltre 170 mm di piogge in tre ore, a Roma, in Toscana e a Genova negli anni scorsi, ma qui i danni furono significativamente maggiori.” L’intensità delle piogge ha infatti ragginto in tempi brevi valori non prevedibili trasfromando l’evento come eccezionale. Rispetto al servizio di sms per il rischio idrogeologico legato al Tevere, il vicesindaco ha spiegato che non è stato attivato semplicemente perché il livello del Tevere non segnalava criticità.