Novanta anni fa la Rivoluzione d'Ottobre aprì una nuova pagina nella storia del genere umano. Un evento storico che ha segnato nel Novecento la possibilità di riscatto dalla povertà e dalla subordinazione per milioni di uomini e donne. Da quei giorni che sconvolsero il mondo e spezzarono il fronte mondiale dell'imperialismo, nulla è rimasto come prima.Così Stefano Vinti, a nome del suo partito, Rifondazione comunista dell'Umbria, ricorda l'l'importanza che ha avuto l'evento nella mentalità, nella cultura, nei costumi, nelle tradizioni delle classi sfruttate ed oppresse di tutto il mondo. Vinti chiarisce però di “non guardare con nostalgia all'esperienza sovietica” e, citando Rosa Luxemburg che complimentandosi con Lenin per l'esito della Rivoluzione di Ottobre, gli predisse, ‘con questo sistema dirigista si sostituirà l'oligarchia nobile o borghese, con quella di partito', aggiunge: “Intere generazioni di comunisti sono state investite da questa sconfitta, non ideologica, bensì di prassi storica. Il conflitto tra capitale e lavoro esiste ancora ed è per questo che continuiamo a credere nella trasformazione sociale e nel cambiamento. Le esperienze sudamericane indicano chiaramente che un altro mondo è possibile, un mondo che declina in modo alternativo i rapporti economici. E in Italia possiamo trovare, qui ed ora, un nostro modello per la trasformazione e per quello che abbiamo definito il socialismo del ventunesimo secolo. Per questo – conclude – lavoriamo senza esitazioni per unire le forze della sinistra italiana: ce lo chiede il popolo della manifestazione del 20 ottobre, quello stesso popolo del lavoro che ci candidiamo a rappresentare”.
NOVANTA ANNI FA LA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE
Mer, 07/11/2007 - 10:34